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Bibi Advisor

<p>Golosa, critica e appassionata.<br />
Ho fatto della mia passione per la scrittura un lavoro, diventando blogger e copywriter. Dopo una laurea triennale in giornalismo, mi sto specializzando in Web Marketing e Digital Communication.<br />
Il mio mantra è: “Non importa se qualcuno ha già fatto quello che vorresti davvero fare. Fallo lo stesso, ma fallo meglio”.</p>

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Brunch: Buns Gourmet Burgers | Verona

5 Gennaio 2016
Bibi Advisor

foto 03-01-16, 12 34 15Quello di Buns Gourmet Burgers è il primo e, probabilmente, il più famoso brunch di Verona. Il locale non è aperto da molto, un anno e qualche mese circa, ma è stato l’apripista della grande (anche troppo grande) tendenza della città in fatto di hamburgerie, prima, e di brunch, poi. Noi gente di marketing lo chiamiamo “benchmark”, tutte le volte che mangio un hamburger in qualche posto nuovo, mi viene posta sempre la stessa domanda: “ma è più buono di quello di Buns?”.

Sono stata diverse volte a mangiare in questo locale, sia di sera che al brunch (è stato il primo del 2016!), e quello che colpisce prima di tutto è l’età media della gestione: sono tutti ragazzi giovani e giovanissimi, sia in sala che in cucina. La freschezza traspare in tutto, dall’atmosfera informale agli arredi “molto Pinterest” (definizione proprio di gergo architettonico stretto). Non è il classico locale che vuole essere trendy a tutti i costi, la grande predominanza del bianco e del legno lo rendono molto caldo e accogliente. Sostanzialmente, è impossibile non essere a proprio agio, a tutte le età.Foto 03-01-16, 12 31 35In questo articolo voglio parlarvi di uno dei loro pasti di punta, il brunch, che da Buns viene servito solo la domenica, dalle 11 alle 15, e costa 15€ a persona.

Appena accomodati al tavolo vi verrà consegnato il menù e un piccolo foglio in cui annotare la comanda sbarrando le caselline relative ai piatti scelti. Oltre alla parte alla carta, c’è un piccolo ma ben fornito buffet dove potersi servire con acqua, vari succhi di frutta, yogurt, cereali, frutti rossi freschi, frutta secca, muesli e hummus di ceci. La caffetteria calda, invece, va ordinata al momento della consegna della comanda.Buns Brunch 2Si possono scegliere tre portate principali (questo menù vale per quando sono andata io, a inizio gennaio 2016, ma è soggetto a variazioni per seguire la stagionalità):

  • Hamburger di carne con bacon, rucola e cream cheese all’erba cipollina;
  • Uova strapazzate e bacon croccante;
  • Burger vegano: falafel di ceci speziato, mayo vegana al limone ed erba cipollina, pomodoro e misticanza.

I contorni, invece, sono quattro e se ne possono scegliere due:

  • Pancake alla banana vegan con sciroppo d’acero;
  • Sandwich al formaggio;
  • Patate gialle con la buccia aromatizzate alla paprika;
  • Patatine sweet and savour, ovvero stick di patate dolci (quelle arancioni) fritte.

Sono quattro anche i dolci:

  • Cheesecake all’italiana;
  • Torta veg al cocco;
  • Brownies veg al cioccolato;
  •  Muffin pere e mandorle.

Ok, le liste sono finite, veniamo a quello che ho mangiato. La mia scelta è ricaduta sul burger vegano, accompagnato dai pancake e dalle patatine sweet and savour, come dolce la torta veg al cocco.Buns Brunch 3Comincio col dire che l’hamburger era buonissimo, senza dubbio il miglior hamburger vegano che io abbia mai mangiato, e batte anche tutti i suoi “fratelli di menù” in casa Buns. Mi voglio soffermare anche sul pane, o meglio, sul bun (da cui il locale poi prende anche il nome). È una ricetta del locale, perfezionata in casa e poi commissionata ad un fornaio di Verona che lo consegna fresco ogni mattina. La qualità della panificazione si sente, è croccantissimo fuori e morbido dentro, il contenitore perfetto per il falafel speziato, la mayo e la verdura. Un matrimonio davvero ben riuscito, nella sua estrema semplicità. La dimensione dei bun del brunch (se non sbaglio) è ridotta rispetto a quella degli altri pasti, ma è meglio così, non si riuscirebbe a mangiare tutto altrimenti!Buns Brunch Burger VeganoBuoni anche i bastoncini di patata dolce fritta, ma non posso dire la stessa cosa dei pancake di banana, purtroppo. La mia compagna di tavolo ha così commentato: “non so se il problema è che sono crudi, o se proprio non mi piacciono”. Ho avuto anche io lo stesso problema. La porzione è composta da due piccoli pancake, di cui uno era cotto in maniera uniforme ed era buono, mentre l’altro è arrivato con l’interno completamente crudo. Non umido, proprio crudo, l’ho tagliato ed è fuoriuscito l’impasto ancora liquido. Un vero peccato!

Altro problema di “crudezza” l’ho riscontrato con la torta al cocco. Essendomi dilettata spesso in passato nella preparazione di dolci, anche vegan, so che nelle torte “senza” il problema di avere il centro della torta non ben cotto è molto comune. Mi sono limitata a tagliare il cuore della fetta di torta e mangiare il resto. Il gusto era comunque davvero buono, molto leggero e saporito.

Avendo la mania di mangiare (anche) nel piatto degli altri, ho voluto riassaggiare sia le patate gialle alla paprika che la cheesecake all’italiana. Le avevo già mangiate tempo prima ad un brunch in primavera e sono state una piacevole riconferma.

Nonostante questi piccoli inconvenienti, è stato un bel brunch, il livello del cibo in generale è piuttosto alto e mi sento di consigliarlo vivamente a chiunque sia in zona e abbia voglia di prendersi una domenica mattina estremamente comoda. Siete a due passi da Ponte Pietra, la mia zona di Verona preferita, già che ci siete, dopo aver mangiato, fatevi una passeggiata lungo il fiume e nel cuore del centro città, arrivando da una direzione insolita. In gruppo o in coppia, posso assicurarvi che non ve ne pentirete.

Buns Gourmet Burgers è a Verona, in Via Interrato Acqua Morta 88/A. Il brunch è servito tutte le domeniche, dalle ore 11 alle 15. Vista la grande affluenza, vi consiglio sempre di prenotare. 

Al prossimo assaggio,
Bibi

 

Cerchi un altro brunch a Verona, questa volta a base di bagel e club sandwich? Scopri la recensione di Elk Bakery!

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El Brite De Larieto | Cortina d’Ampezzo (Belluno)

4 Dicembre 2015
Bibi Advisor

El Brite de Larieto

Lungo la strada che porta al Passo Tre Croci, c’è uno dei miei posti preferiti di tutta Cortina: El Brite de Larieto, un meraviglioso agriturismo nascosto nel lariceto più esteso d’Europa. A gestire il locale è Riccardo Gaspari, presente già da due anni nella top 5 degli chef emergenti. E pensare che, prima di mettersi ai fornelli, era una promessa dello sci. A cambiare per sempre il suo futuro sono stati due incontri speciali. Il primo con Ludovica, ora sua moglie, madre delle sue stupende bambine e prezioso aiuto nella gestione del Brite. Il secondo è stato quello con Massimo Bottura, uno dei più grandi maestri della cucina italiana, che gli ha permesso di frequentare come allievo la cucina della sua Osteria Francescana a Modena (3 stelle Michelin).

L’atmosfera “di una volta” si respira ancora prima di entrare, quando sulla strada per raggiungere l’agriturismo dal parcheggio si incontrano le numerose mucche e gli animali della stalla adiacente. A pranzo o a cena, col sole o con la neve, andare al Brite è sempre una bellissima esperienza. Io ho avuto la fortuna di trovare un weekend di sole meraviglioso, che mi ha permesso di pranzare fuori, godendo dell’ampia vista sulle montagne.

El Brite de Larieto Mucche

Non è solo la location a farmi amare il Brite, ma soprattutto la cucina. Dall’esperienza con Bottura è nata l’idea di proporre le ricette tipiche della tradizione ampezzana in versione alleggerita, senza snaturarne l’identità e i sapori, ma sperimentando con un occhio di riguardo a tutti i prodotti della montagna, in particolare quelli provenienti dall’azienda agricola di famiglia, il Piccolo Brite, fonte preziosa di formaggi, salumi e del famossimo yogurt.

Il pranzo è iniziato proprio con un assortimento di affettati, prodotti esclusivamente dall’azienda agricola. Di affettati misti ne ho assaggiati tanti, ma qui la qualità superiore si sente fin dal primo morso.El Brite de Larieto Salumi Affettati Misti

Sempre per rimanere in “tema salumi”, ho assaggiato la famosissima tartare di speck stagionato sei mesi, con crema di cetrioli, rafano e gelato al burro. Penso sia il modo più originale in cui io abbia mai mangiato lo speck (che tra l’altro è un affettato che adoro), la consistenza era morbidissima e ogni morso sprigionava i sapori tipici della montagna, in un equilibrio di consistenze diverse e insolite. Un piatto che tutti dovrebbero mangiare almeno una volta nella vita! (E proprio una ragazza al tavolo a fianco al mio ha detto “Ho ordinato la tartare di speck perché penso sia l’unico posto al mondo in cui potrò mai mangiarla”. E forse ha ragione).El Brite de Larieto Tartare di Speck

Passando ai primi, ho assaggiato quello che probabilmente è il mio piatto preferito della tradizione montanara: i canederli! Ho optato per l’assortimento di canederli misti (speck, spinaci, formaggio), serviti col burro fuso di produzione propria. Uno più buono dell’altro, impossibile scegliere!El Brite de Larieto Canederli

Altro primo piatto provato è la panada, una crema di pane nero profumata allo speck con uovo in camicia. Esempio di come anche una semplice zuppa di pane possa essere proposta in maniera speciale.El Brite de Larieto Panada

Sempre per rimanere sui grandi classici, come secondo ho assaggiato il tegamino di uova e speck con contorno di patate all’ampezzana. Qui niente sperimentazioni, solo tradizione nella sua forma più pura e più gustosa. Come ho commentato su Instagram, sapore 100% Cortina D’Ampezzo.El Brite de Larieto Uova Speck Patate Amprezzana

Per non farci mancare proprio niente, abbiamo concluso questo ricchissimo pranzo con il cestino di mele alla cannella accompagnato da crema alla vaniglia e gelato al fiordilatte fatto in casa (sia il gelato che il latte vero e proprio!). Sapete della mia passione per i dolci alle mele, e anche questa versione mi è piaciuta tantissimo.El Brite de Larieto Torta Cestino di Mele

Come è evidente da questa carrellata, il filo conduttore di tutto il menù è la ricerca e l’esaltazione della tradizione ampezzana, che non deve mai essere dimenticata o superata, dove la sperimentazione è riservata all’ambito delle consistenze, degli accostamenti e delle presentazioni, con materie prime rigorosamente della massima qualità possibile.

In qualsiasi periodo dell’anno, se siete a Cortina, un pranzo o una cena al Brite è irrinunciabile, per tutti.

 

El Brite de Larieto è a Cortina d’Ampezzo, in Localitá Larieto, Strada per Passo Tre Croci. È sempre consigliabile la prenotazione, vista la grande affluenza sia a pranzo che a cena. 

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Voto: 9

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Bia Mara | Bruxelles

17 Novembre 2015
Bibi Advisor

Bia Mara Bruxelles

Partito dai banchi del mercato di Dublino, il Bia Mara (frutti di mare in irlandese) è diventato in poco tempo uno dei locali più frequentati del centro di Bruxelles.

Ed è stato bello scoprire che in questa storia di successo c’è anche lo zampino di un giovane italiano. Marco Ferracuti, arrivato a Bruxelles dalle Marche in cerca di un lavoretto temporaneo per mantenersi prima di iniziare la laurea specialistica, da chef del locale nel giro di poco tempo ne diventa il manager. I proprietari irlandesi, infatti, decidono di continuare il loro business a Londra, rebrandizzando il Bia Mara in “Hook” a Camden Town e Brixton. Marco ora gestisce un ristorante che nei suoi soli 50 metri quadrati vede quasi ogni sera un’affluenza di clienti incredibile, merito anche del fortunato sposalizio tra la tradizione del fish&chips irlandese con le meravigliose birre del Belgio.

Anche il Bia Mara era sulla lista (per la precisione, in cima alla lista!) dei locali da visitare durante il Bibi Advisor on tour a Bruxelles, me ne sono così innamorata da esserci tornata ben due volte, per la prima e l’ultima cena, un po’ per chiudere il cerchio di questo intenso viaggio gastro-culturale.

Il format del locale è  molto semplice, su una lavagna sono scritti, un po’ in inglese e un po’ in fiammingo, i pesci del giorno…ma non spaventatevi. Il locale offre il wifi gratuito (con la mitica password EATMOREFISH), quindi armatevi di Google traduttore e scegliete il pesce che più vi piace, da abbinare alle varie preparazioni, che vantano ingredienti e ispirazioni provenienti da tutto il mondo, dalla Thailandia, al Messico, alla Jamaica e l’Italia.

Troverete due tipi di panatura:

  • tempura, un classico giapponese, la frittura risulta ariosa, asciutta e croccantissima;
  • panko, il tipico pangrattato bianco giapponese che consente di friggere in maniera più sana e meno pesante, dato che non frigge, al contrario del pangrattato tradizionale, ma ingloba aria gonfiandosi e facendo scivolare via i grassi in frittura ed evitando che il pesce si impregni di olio.

Il Bia Mara non è solo pesce, esistono anche ricette di panko col pollo e degli arancini di verdure per i vegetariani.

Oltre al menù tradizionale, ogni mese viene proposta una ricetta speciale. Ed è proprio dallo “special of the month” che voglio partire con la recensione. Ho un debole per i fuori menù, e questo non potevo farmelo sfuggire: “Fish and Chips all’indonesiana con ketchup al kecap (salsa di soia indonesiana)”. (12€)Bia Mara Bruxelles Classic Panko

È un filetto di merluzzo impanato con panko e spezie indonesiane. Il profumo e l’esplosione di sapori sono fortissimi, ma non sovrastano il sapore delicato del pesce. Anche la salsa era buonissima, dolce e un po’ speziata!

Bia Mara Bruxelles Fish Chips Thai

Ho voluto assaggiare anche la versione classica del panko, accompagnato da una salsa tartara fatta in casa (la mia salsa preferita da accompagnare col fritto in generale!). A vederlo sembra un gigantesco bastoncino Findus, ma la somiglianza si ferma solo all’aspetto fisico. Il merluzzo fresco, bianco e morbidissimo si sposa con una panatura croccantissima e saporita. Niente a che vedere con i surgelati industriali a cui siamo abituati. Buono, buono, buono.

Bia Mara Bruxelles Tempura

Orata in tempura di limone e basilico con salsa all’aglio. Questo piatto è così buono che Laura l’ha preso per ben due volte e, dopo averlo assaggiato, ha commentato così:”E io che pensavo non mi piacesse il fish&chips!“. Il filetto di pesce è cotto in maniera perfetta, rimane morbido e umido all’interno con una panatura croccantissima. Le spezie si sentono, ma anche in questo caso non vanno a sovrastare il sapore del pesce. E lo so che con l’aglio in generale si fa un po’ i fighetti e va di moda dire che non lo si mangia. Peggio per voi. Quella è una delle salse più buone che possiate mangiare! (Sacrificate le relazioni interpersonali per una sera!).

Voglio concludere aprendo una parentesi sulle patate fritte. Quelle mangiate al Bia Mara sono, a mio avviso, le più buone che abbia mangiato in Belgio (e in quei 5 giorni ne abbiamo mangiate!). Sono rustiche, con la buccia e tagliate belle grosse, croccantissime fuori e morbide dentro. Nella porzione ce ne sono tante, ma fidatevi che non farete fatica a finirle!

Per fare andare giù tutto questo fritto, ci siamo concesse una bella birra bianca belga (sagra della B). Fresca e profumata, è l’accompagnamento ideale. Bia Mara Bruxelles Beer

Un piccolo appunto sul bere: le bottiglie di acqua sono piccolissime! A quanto pare in tutto il Belgio non esistono le bottiglie di acqua da mezzo litro, al ristorante vengono servite queste micro bottiglie da 0,25 che lasciano un po’ di stucco.

Bia Mara Bruxelles Logo

Posso affermare a cuor leggero che il Bia Mara sia, tra tutti i ristoranti provati a Bruxelles, il mio preferito. Il menù così sfizioso, la bontà dei piatti proposti e il clima così conviviale non potranno che farvelo amare. I tavoli sono piccoli e molto vicini tra loro, e quasi inevitabilmente finirete per fare amicizia con chi vi sta a fianco. Anche a noi è capitato, abbiamo passato tutta la sera a chiacchierare con una simpaticissima coppia italo-belga!

Se passate da Bruxelles (ed ora anche da Anversa!) il mio consiglio è quello di fermarvi a mangiare, senza indugi.

Il Bia Mara è in Rue du Marche Aux Poulets 41 a Bruxelles (in centro, vicino alla Borsa). È aperto tutti i giorni, sia a pranzo che a cena. 

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Voto: 9

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Brunch: Checchi Cafè | Brescia

10 Novembre 2015
Bibi Advisor

Brunch Checchi Cafe Selezione Checchi 2

Un po’ colazione e un po’ pranzo, il brunch del Checchi Cafè di Rezzato (alle porte di Brescia) è uno dei miei modi preferiti di iniziare il fine settimana. L’amore con questo locale è nato come tanti al giorno d’oggi: su Facebook. Scorrendo la home, mi sono imbattuta in un loro post sponsorizzato (e qui si capisce che la targettizzazione è stata perfetta!) e mi sono subito organizzata per andare ad assaggiarlo.

È uno dei miei posti del cuore per molte ragioni, basti pensare che è stato proprio dopo un brunch di inizio agosto, in una delle nostre lunghissime chiacchierate post chiusura del locale con Giorgio e Adriana, che io e Laura abbiamo deciso che il primo Bibi Advisor on Tour sarebbe stato a Bruxelles. I gestori del locale l’avevano scelta come tappa delle loro vacanze estive proprio perché molto interessante a livello food e, al loro ritorno (e sempre dopo un brunch), ci hanno fornito una marea di indirizzi utili, che sono andati a formare la mitica “Guida del Checchi” che avevo sempre con me in giro per la città. Per questo e per la loro infinita gentilezza e disponibilità, non finirò mai di ringraziali.

Come sempre mi dilungo in preamboli quando magari a voi interessa solo sapere che cosa si mangia, ed eccoci qui allora. Prima di tutto è importante ricordare che il Brunch del Checchi Cafè è servito il sabato e la domenica dalle 11.30 solo su prenotazione, basta fare un colpo di telefono nei giorni precedenti e avrete assicurato il vostro posto. E non cercate di fare i furbi, chi non ha prenotato davvero non lo può mangiare!

A seconda del periodo dell’anno, il menù cambia per seguire la stagionalità degli ingredienti. Io ho avuto modo di provare sia la versione estiva che quella autunnale, con un menù sempre ispirato da tre famosissime città: Londra, Parigi e New York. A richiesta (da esplicitare al momento della prenotazione) TUTTO il brunch è disponibile anche in versione completamente vegana.

I tre menù costano 15€ l’uno e comprendono:

  • La selezione Checchi dolce, uguale per tutti e composta da pane burro e marmellate, un pancake con frutta fresca, yogurt (greco o tradizionale) con cereali e frutta, spremuta d’arancia o succo, acqua.

Brunch Checchi Cafe Selezione Checchi 3

I pancake meritano assolutamente una menzione particolare, sono alti, soffici e profumatissimi. Non per niente si sono meritati anche una colazione a loro dedicata, che potete trovare tutti i sabato mattina, nel caso non riusciste a fermarvi in tempo per il brunch!

  • La seconda parte del brunch varia in base al menù scelto, ed è importante ricordare che tutti i sandwich sono anche disponibili in versione vegetariana! Ecco quelli che ho assaggiato io:
  1. Il Club Sandwich vegano: parto dalla proposta vegan perché è in assoluto la mia preferita. Insalata, pomodori, melanzane, zucchine e hummus di ceci racchiusi in tre strati di pane integrale, accompagnati da chips di patate classiche e viola. Una vera squisitezza, per vegani e non. Brunch Checchi Cafe Club Vegan
  2. Il Club Sandwich English Style (menù London Calling autunnale): caldo e croccante, ripieno di roastbeef, insalata, pomodori, capperi e formaggio grana. In generale, finisco sempre per scegliere i club sandwich al Checchi, li trovo perfetti in tutte le varianti! Checchi Cafè Brunch Club Sandwich New York
  3. Croque con salmone affumicato (menù Paris Mon Amour autunnale): il croque è un toast ben abbrustolito ripieno di salmone e brie, con adagiato sopra un uovo all’occhio di bue. Golosissimo e nutriente. Checchi Cafè Brunch Croque Salmone
  4. Bagel con salmone affumicato (menù N.Y. STYLE estivo): con philadelphia, pomodoro, insalata e capperi, questo bagel è fresco, leggero ma molto gustoso!Brunch Checchi Cafe Bagel
  5. Croque Madame Vegetariano (menù Paris Mon Amour estivo, ma credo rimanga lo stesso in tutte le stagioni, essendo la versione vegetariana): stesso concetto di quello al salmone, qui il toast è farcito con verdure grigliate e formaggio brie, con il classico uovo all’occhio di bue a coprire il tutto. (nda: è il preferito di Laura, la nostra editor!)Checchi Cafè Brunch Croque Vegetariano
  6. Club Sandwich Classico (menù London Calling estivo): il classico dei classici, un club bello pieno e croccante, farcito con uovo, tacchino, bacon, insalata e pomodori. Buono sempre, comunque e in tutte le stagioni. Checchi Cafè Brunch Club Sandwich Classico
  7. Club Sandwich Vegetariano (menù London Calling estivo): è la versione vegetariano del club classico, ma credo rimanga pressapoco la stessa tutto il tempo dell’anno, non solo in estate. La farcitura è composta da zucchine, uova, mozzarella, pomodori e insalata. Neanche a dirlo, è buonissimo anche in questa versione. Checchi Cafè Brunch Club Sandwich Vegetariano

La qualità di tutto il pasto è veramente alta e riesce a soddisfare tutti i palati. Nonostante l’altissima affluenza, i piatti vengono preparati tutti espressamente al momento, e per questo a volte i tempi sono un po’ “rilassati”, ma alla fine è pur sempre il weekend e passare alcuni minuti in più al tavolo a chiacchierare e a goderci un po’ di pace non può fare che bene. Se avete degli amici troppo frettolosi, lasciateli a casa…ma avvisateli che non sanno cosa si perdono!

 

Il Checchi Cafè è (fino a fine novembre 2015) a Rezzato (Brescia) in via Matteotti 66. È aperto tutti i giorni tranne il lunedì. Il brunch è servito su prenotazione tutti i sabati e le domeniche dalle 11.30 alle 15.

 

A concludere questo articolo non poteva mancare una foto con Giorgio Checchi, anche solo come ricordo prima dell’imminente trasferimento da Rezzato a Brescia! Ci rivediamo presto nella nuova sede, con una recensione ancora più approfondita! Processed with VSCOcam with hb2 preset

 

Al prossimo assaggio,

Bibi

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Pizzeria Leon D’Oro | Verona

28 Ottobre 2015
Bibi Advisor

La Pizzeria Leon D’Oro a Verona è una delle più recenti avventure della famiglia Rizzo, che negli anni ha collezionato un successo gastronomico dietro l’altro, dove il più famoso è sicuramente “Il Desco”,  avviato dallo chef stellato Elia Rizzo, oggi aiutato in sala e in cucina dal figlio Mattia. A seguire direttamente la Pizzeria Leon D’Oro troviamo sempre uno dei figli di Elia, Pietro, mio coetaneo e compagno di liceo, anche se in sezioni diverse. Ed è stato proprio in occasione di una rimpatriata tra compagni di scuola che ho avuto il piacere di riscoprire questo locale in pienissimo centro città.

Pizzeria Leon D'Oro Verona Esterno
Foto della Pizzeria Leon D’Oro

Prima ancora del cibo, a colpire è la location: a due passi dall’Arena si apre un giardino esterno, illuminato con tanta cura da essere un meraviglioso biglietto da visita sia in inverno, quando se ne può ammirare l’ampio respiro, che in estate, quando invece ad accogliervi saranno i numerosi tavoli e l’atmosfera vivace tipica delle serate più calde.

Il locale è ospitato in un palazzo dell’Ottocento, all’interno gli arredi sono più moderni ma comunque molto caldi e accoglienti. Una chicca sono i quadri fatti realizzare a mano da una ragazza di Verona, io ho passato metà della serata (quando non ero impegnata a mangiare) a leggere tutte le scritte, le citazioni e le riflessioni. L’ho trovato un modo davvero elegante e originale di impreziosire le pareti della sala.

Pizzeria Leon D'oro Quadro

Ma cominciamo a parlare di cibo. Ovviamente, il piatto forte è uno: la pizza! Nessun ingrediente della preparazione è lasciato al caso. La farina per la pasta è ottenuta macinando a pietra grano 100% italiano e mantiene intatti fibre, enzimi e sali minerali. L’impasto viene lasciato maturare per 48 ore e lievitare per 6 ore, tutto a temperatura controllata. Si ottiene una base leggerissima, digeribile e particolarmente croccante. Per quanto riguarda gli ingredienti per le farciture, sono tutti di provenienza italiana, con particolare attenzione alle eccellenze del territorio veronese.

Con una presentazione così, le aspettative sul gusto saranno altissime…e, fidatevi, non verrano assolutamente deluse! In generale è una pizza che consiglio a chiunque ami l’impasto abbastanza sottile e croccante, con un buon bordo morbido ma assolutamente non gommoso, molto diverso da quello tipico napoletano!

Prima di iniziare con le pizze, voglio consigliarvi cosa ordinare da bere: la birra Charlotte, in particolare la Acapulco Summer Ale, non pastorizzata e non filtrata.  È una birra bionda, leggera e rinfrescante, dai sapori un po’ esotici. Io me ne sono completamente innamorata, consiglio a tutti almeno una volta di provarla!Pizzeria Leon D'Oro Birra Charlotte

Va bene, adesso possiamo parlare di cose da mangiare. Ed ecco a voi una carrellata di tutte le pizze che ho avuto modo di assaggiare nelle mie (2) visite:

Iniziamo con la mia preferita: la Bufala 2020. È una pizza speciale fuori menù, con pomodoro, pomodorini confit, mozzarella di bufala in uscita, abbondante basilico e un giro d’olio. Ha tutti i sapori, i profumi e, ovviamente, i colori della nostra bellissima Italia!Pizzeria Leon D'Oro Bufala 2020

L’altra pizza fuori menù è per gli amanti del pesce e dei sapori delicatissimi: base bianca, pomodorini, formaggio spalmabile e salmone affumicato.Pizzeria Leon D'Oro Pizza Salmone

Alla Pizzeria Leon D’Oro c’è anche un’opzione per i nostri amici vegani, dai sapori pieni e decisi: una pizza rossa senza mozzarella (ovviamente!), con cipolla rossa, carciofini, olive taggiasche, pomodorini confit e basilico.Pizzeria Leon D'Oro Pizza Mediterranea

Alla cena di classe avevo assaggiato anche una fettina della pizza crudo e burrata e me ne ero completamente innamorata, così la seconda volta che sono stata a cena ho praticamente costretto chi era con me ad ordinarla, in modo da poterne mangiare metà e metà, ma non preoccupatevi, la scelta (per quanto forzata) ha portato ad una mini degustazione davvero interessante. Se della Bufala 2020 ho già parlato prima, della Crudo e Burrata posso dire che la base croccantissima si sposa alla perfezione con i due ingredienti principali, entrambi serviti in uscita. La burrata è morbida e fresca, mentre il crudo è dolcissimo e tagliato sottile sottile, tanto da sciogliersi in bocca. Che dire, un’accoppiata bomba.Pizzeria Leon D'Oro Bufala 2020 Crudo Burrata

Tenersi un posticino per il dolce è d’obbligo, sono tutti preparati in casa con la massima cura. Sono talmente buoni che sconsiglio vivamente di ordinarne uno da dividere…finireste solo per litigarvi l’ultimo pezzettino (e ve lo dico perché è successo davvero!).

Io ho assaggiato: la torta di mele calda con crema alla vaniglia, senza ombra di dubbio una delle migliori (se non la migliore) torta di mele che io abbia mai mangiato.Pizzeria Leon D'Oro Torta di Mele

…e il tiramisù, composto espresso direttamente nel piatto. Non ho nemmeno fatto in tempo a fotografarlo tutto intero, questo la dice lunga su quanto sia irresistibile!Pizzeria Leon D'Oro Tiramisù

Dopo tutto questo parlare di sapori, una menzione speciale va fatta anche allo staff, sono tutti ragazzi giovanissimi, simpatici, cordiali e molto attenti.

In un momento storico in cui le pizze gourmet sembrano spopolare, la Pizzeria Leon D’Oro ha una proposta decisamente più “classica”, ma non per questo scontata. Anzi, un ritorno alla tradizione, ai sapori semplici, agli accostamenti senza voli pindarici è certamente apprezzabile. La ricerca c’è e sta a monte della proposta, si concretizza nella cura con cui ogni ingrediente viene scelto e la si sperimenta direttamente, morso dopo morso.

La Pizzeria Leon D’oro è in Via Pallone 10/A a Verona. È aperta tutti i giorni sia a pranzo (tranne il mercoledì) che a cena. 

 

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Voto: 9+

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Soup | Brugge (Belgio)

7 Ottobre 2015
Bibi Advisor

Brugge Bibiadvisor 2

Fin dai preparativi del Bibi Advisor on Tour in Belgio, sapevo che a Brugge avrei mangiato da Soup. Durante questo viaggio non mi sono mai affidata a TripAdvisor, gli adorabili gestori del Checchi Cafè di Rezzato  (Brescia), che non smetterò mai di ringraziare, mi avevano fornita di moltissimi indirizzi tra Brugge e Bruxelles per mangiare bene a colpo sicuro, e Soup era uno di quelli.

L’ho amato così tanto che se potessi scegliere un solo posto da portare con me in Italia, sceglierei Soup. Ho amato la qualità del cibo, il format (che comunque è facilmente riproducibile, mi chiedo come mai non esistano già tantissimi posti così anche da noi) e anche la gentilissima proprietaria.

Brugge Soup Bibiadvisor

Come suggerisce il nome, le specialità della casa sono le zuppe, tutte vegetariane. Potete scegliere tra tre gusti: pomodoro, verdure miste o porri. Costano tutte 6 €, e il piatto comprende non solo la zuppa, ma anche due fette di pane integrale, burro, crostini, formaggio grattugiato e una piccola porzione di frutta fresca.

Se pensate che una zuppa, pur rinforzata da tutti i condimenti, non possa essere abbastanza per sostenervi durante l’esplorazione di questa adorabile cittadina, per un totale di 8,5 € potete aggiungere anche mezzo panino caldo a scelta tra quelli proposti, sia vegetariani che non. E nel caso ci fossero con voi persone non amanti della zuppa, come bambini o partner particolarmente schizzinosi nei confronti delle verdure, ovviamente è possibile ordinare solo il panino, che completo costa 5 €. In ogni caso, le bevande sono sempre a parte e non comprese nel costo dei menù.

Brugge Soup Inside Bibiadvisor

La mia scelta è caduta sul menù completo, composto dalla zuppa di porri e da metà panino con prosciutto crudo, mozzarella, pomodoro, pesto e parmigiano (molto italiano!). Chi era con me ha optato per la stessa zuppa ma accompagnata da un panino diverso, ripieno di melanzane grigliate, parmigiano, pomodoro, mozzarella e pesto.

Tra tutti i pranzi, questo è stato sicuramente uno dei miei preferiti. È bilanciato, nutriente, abbondante al punto giusto da saziare senza appesantire, con un ottimo rapporto qualità prezzo e….buonissimo!

Sarà che in Belgio già a fine settembre le temperature erano abbastanza bassine, ma una zuppa calda è proprio quello che ci voleva per ricaricarsi. Il sapore di quella di porri è pieno e particolare, con un fondo piccante che la rende ancora più interessante. Il formaggio dato come accompagnamento non ha un gusto troppo deciso, si scioglie in fretta e si sposa molto bene con il sapore della zuppa. I crostini, invece, sono conditi e insaporiti con erbette e aglio.

Anche i panini non sono da meno, il pane è caldo e croccante, il ripieno è saporito e con ingredienti di qualità. Non ha niente da invidiare ai panini che si possono trovare anche in Italia, anzi, ha proprio il sapore di quelli che ci prepara la mamma a casa.

Adorabile poi la piccola composizione di frutta. Sembrerà assurdo, ma in Italia un melone buono come quello di Brugge non sono ancora riuscita a trovarlo.

Brugge Soup Food Bibiadvisor

In generale, è un locale che trasmette in tutto, dal cibo all’arredamento, un’atmosfera rilassata, casalinga e familiare, che non può non mettere a proprio agio chiunque. Che siate amanti delle verdure o no, una sosta è vivamente consigliata a tutti!

Soup si trova a Brugge/Bruges che dir si voglia in Hallestraat 4, vicinissimo alla piazza principale della cittadina. È aperto solo a pranzo e chiude tutti i mercoledì. 

 

Al prossimo assaggio,

Bibi

 

—

Voto: 8 e mezzo

—

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Bruschetteria Nose | Desenzano (Brescia)

28 Settembre 2015
Bibi Advisor

Bruschetteria Nose Menù desgustazione 2

A Rivoltella, una frazione di Desenzano del Garda, c’è uno dei miei posti preferiti in cui mangiare. Ci sono stata io, ci ho mandato amici, parenti, conoscenti…chiunque. Qualcuno mi ha anche scritto che l’ha consigliato ad altre persone e ha fatto un figurone. Insomma, è uno dei pochi posti in cui la bontà del cibo è quasi universalmente riconosciuta.

Ho scoperto la Bruschetteria Nose come scopro la maggior parte dei ristoranti: cercando su TripAdvisor. Non avevo voglia di cucinare (strano) e cercavo un posticino per pranzare, ho aperto la classifica dei ristoranti di Desenzano e al primo posto ho trovato loro. Parlo al plurale perché il locale è gestito da due giovanissimi fratelli, Andrea e Gianluca, che hanno deciso di mollare tutto e buttarsi insieme in questa nuova avventura. Ho avuto modo di chiacchierare con loro la primissima volta che ci sono stata, poi la seconda, la terza e così via…ho conosciuto la loro storia, il loro background diviso tra la grafica e i ristoranti in giro per il mondo, ho incontrato i loro amici, le persone che li hanno accompagnati e aiutati in questa sfida (iniziata a marzo di quest’anno), abbiamo bevuto insieme tanti caffè, tante birre e tanto gin tonic, ci siamo scambiati consigli, ispirazioni, opinioni, visioni sul mondo del food e progetti per il futuro.

Ma visto che questo non è un post su come nascono le amicizie tra blogger e ristoratori, ma è pur sempre una recensione, torniamo obiettivi e parliamo di cibo.

Brischetteria Nose

Come si capisce bene dal nome, il piatto forte del locale sono le bruschette, dalle più semplici fino alle gourmet, con una bruschetta della settimana sempre diversa in base alla stagione e alla fantasia di Gianluca. Tutte sono create con ingredienti di altissima qualità, materie prime 100% naturali e provenienti dal territorio.

Io non ho mai preso una bruschetta intera, ma ho sempre optato per il menù degustazione, così da poter assaggiare più bruschette in una volta sola. Indipendentemente dalla farciura, nel menù degustazione ogni mezza bruschetta costa 4,5 €.

In questa foto abbiamo (dall’alto verso il basso): passata di pomodoro, pomodorini confit, zucchine, bresaola e mozzarella di bufala (la bruschetta della settimana). Cipolla di Tropea, salsiccia Napoli, mandorle (ci sarebbe anche l’Asiago fresco, ma a chi era con me non piaceva e ne abbiamo fatto a meno). Formaggio light aromatizzato, sottile di tacchino al forno, zucchine e pomodorini confit. Passata di pomodoro, mozzarella di bufala, pomodorini confit e pesto verde.

Bruschetteria Nose Menù desgustazione 1

In questo secondo e gigantesco menù degustazione troviamo (da sinistra a destra): asiago, verdurine miste e pomodorini confit. Passata di pomodoro, mozzarella di bufala, pomodorini confit e pesto verde. Asiago fresco, bresaola, rucola e pomodorini confit. Passata di pomodoro, mozzarella di bufala, prosciutto crudo e olive taggiasche. Formaggio light aromatizzato, sottile di tacchino al forno, zucchine e pomodorini confit. Formaggio bianco aromatizzato, pesce spada affumicato, mela verde e pepe rosa.

Bruschetteria Nose Menù desgustazione 3

La mia preferita? Ancora non sono riuscita a decidere, ma quella con il pesce spada occupa nel mio cuore un posticino privilegiato. Provatele tutte e decidete voi stessi, non ce n’è una che non valga almeno un assaggio!

— aggiornamento 15/12/2015 | Le bruschette autunnali! (questo post diventerà lunghissimo :|)

Penso di aver perso il conto di tutte le volte che sono tornata a mangiare dai Nose dalla pubblicazione di questo post a settembre. Nel frattempo, il menù è cambiato e non potevo non condividere anche qui (come faccio in real time su instagram) le proposte autunnali. Come sempre, c’è l’imbarazzo della scelta e sono una più buona dell’altra. Mi sono “convertita” a mangiare anche quelle più formaggiose (in generale, i formaggi non mi piacciono) e anche quelle mi hanno conquistata. Ma bando alle ciance, ecco una carrellata dei miei menù degustazione più recenti:Bruschetteria Nose bruschette autunnali 2Sempre da sinistra verso destra, la combo delle mie preferite: Oca (crema di formaggio bianco aromatizzato alla bietola, petto d’oca, mirtilli), Bona (fondente di brie, pancetta, patate, funghi e rosmarino), Vegan (crema di zucca, sottile di scalogno, mandorle e olio aromatizzato alla salvia), Castagna (zabaione di parmigiano, porchetta, castagne e rosmarino).

Bruschetteria Nose bruschette autunnali 3Dall’alto verso il basso, la coppia delle “rosa”: Spada in rosa (formaggio bianco aromatizzato alla rapa rossa, spada affumicato, mela verde e pepe nero) e l’Oca già descritta prima.

Processed with VSCOcam with hb2 presetDa sinistra verso destra: Mix (selezione di formaggi, salsiccia, porro stufato e mandorle), Nose4 (Crema di taleggio, porro, crudo di parma e porcini), Tartufara (Asiago fresco, salsiccia, salsa tartufata e olio aromatizzato), Ortolana (asiago e verdure miste di stagione).

— fine aggiornamento.

Vi ricordate della mia eterna ricerca della cheesecake perfetta? Ecco. Tenetevi un posticino nello stomaco, dopo la bruschetta non potete farvi scappare la cheesecake in vasetto, è davvero buona e si avvicina moltissimo al mio ideale di cheesecake: fresca, gustosa ma allo stesso tempo leggera e non troppo dolce.Brischetteria Nose Cheesecake

Brischetteria Nose Cheesecake 2

Per chi è ancora più goloso, sempre in vasetto, c’è anche il tiramisù. Con l’arrivo della stagione più fredda è diventato la mia scelta più frequente, quella sofficissima crema al mascarpone da vera dipendenza!Processed with VSCOcam with hb2 preset

Sempre sul fronte dolce, da poco alla Bruschetteria Nose potete trovare anche le cupcake de Le Torte di Giada, una famosissima pasticceria in stile americano del centro di Brescia. Le potete mangiare servite al tavolo o portarle dove volete grazie alle confezioni da asporto. Oltre che molto belle, sono anche molto buone!

Foto gentilmente offerta dalla Bruschetteria Nose
Foto gentilmente offerta dalla Bruschetteria Nose

Per rimanere perfettamente in linea con la filosofia delle bruschette, non troverete traccia di bevande industriali o affini, ma solo bibite e centrifughe naturali (la limonata è la mia preferita), birre artigianali (il Birrone con quel logo che adoro) e vino locale.

Brischetteria Nose Limonata

Come se non bastassero il buon cibo e dei padroni di casa speciali, il locale è anche esteticamente molto bello, curato e moderno nella sua essenzialità. E se avete degli amici particolarmente attenti alla linea, portateli lo stesso, fanno anche delle bellissime (e buonissime) insalatone!Processed with VSCOcam with hb2 preset

La Bruschetteria Nose è a Rivoltella (Desenzano) in via Parrocchiale 44/46. È aperta sia a pranzo che a cena, chiude soltanto tutti i martedì.

 

Al prossimo assaggio,

Bibi

—

Voto: 9

—

Foto bonus: ecco l’immancabile foto di gruppo con i fratelli Nose!DCIM100GOPROGOPR0831.

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Brunch: Elk Bakery | Verona

8 Settembre 2015
Bibi Advisor

Weekend, ore 12. Troppo presto per mangiare, troppo tardi per fare colazione. La soluzione? Il brunch!

Nel giro di pochissimo tempo è diventato il mio pasto preferito del fine settimana, con quel connubio di dolce e salato declinato in tante sfiziose versioni, che trasporta subito in un clima rilassato e vacanziero. Sono stata in molti locali a provarlo, così ho deciso di aprire una rubrica dedicata!

Il brunch è da sempre molto diffuso nei paesi americani e ultimamente sta prendendo sempre più piede anche in Italia (grazie globalizzazione!). Il primo ho avuto modo di assaggiarlo nella mia città natale, Verona, alla Elk Bakery, un locale di recente apertura poco fuori dal centro storico.
Brunch Elk BagelsL’ispirazione americana non si vede solo nel nome, ma anche nell’arredamento e allestimento del locale, in cui si respira un’aria molto moderna, vicina allo stile Starbucks ma decisamente più raffinata. Appena seduta al tavolo con le mie amiche, abbiamo avuto tutte lo stesso pensiero: “Sembra un po’ di stare in un telefilm americano!”.

Sono stata due volte da Elk a fare il brunch, ma la formula non è cambiata: menù fisso di 3 portate con due varianti di prezzo (15€ e 18€), in base alla portata principale scelta.

Si inizia con un “dolce benvenuto”, così come lo definiscono loro: una piccola porzione di yogurt con cereali. La prima volta ci è stato servito con l’aggiunta di brownies sbriciolati, la seconda con della frutta fresca.Brunch Elk Yogurt 2

Brunch Elk Yogurt 1

Passiamo alla portata principale: il bagel! Mi riprometto sempre di mangiare cose diverse quando torno due volte nello stesso posto, ma questa volta non ho tenuto fede alla mia promessa. Ho mangiato per due volte il Lakers, perché fin dal primo assaggio mi ha conquistata! È un bagel ai cereali con prosciutto cotto, bacon croccante, avocado e maionese. Veramente buonissimo, lo consiglio a tutti. Ogni portata principale è servita con un contorno a scelta tra patata al cartoccio cotta in forno, patate arrosto e patate arrosto con formaggio.Brunch Elk Bagel Lakers1

Brunch Elk Bagel Lakers 3

La seconda volta ho avuto modo di assaggiare anche il bagel vegetariano, con hummus, zucchine grigliate, pinoli, vinagrette di olive nere e pomodori secchi. Anche questo molto buono e soprattutto saporito.Brunch Elk Bagel Vegetariano

Passiamo ai dolci: se ne può scegliere uno tra brownie, coockie o una fetta di banana bread (un plum cake alla banana). Ho avuto modo di assaggiarli tutti e il mio preferito è il banana bread, anche se solitamente non è un dolce che mi piace (non amo la banana cotta), quello di Elk è molto piacevole, con la sua consistenza non secca e il sapore leggermente speziato.Brunch Elk Dolci

Brunch Elk banana bread

Cosa si beve? Succo d’arancia e caffè americano in full refill, ovvero è possibile ordinarli più volte senza sovrapprezzo.

Trovo che il brunch sia un ottimo modo per entrare in contatto con la filosofia di Elk e iniziare ad assaggiare la loro cucina. Il locale propone molti altri piatti e dolci provenienti dalla tradizione americana ed anglosassione, che personalmente non ho ancora assaggiato, ma rimedierò il prima possibile!

Elk Bakery è a Verona in Via IV Novembre, 1A, il brunch è servito tutti i sabati e le domeniche dalle 11.00 alle 15.00, vi consiglio di prenotare (anche mandando un messaggio su whatsapp) in quanto il locale è sempre molto affollato!

Al prossimo assaggio,

Bibi

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Frulalà | Venezia

17 Agosto 2015
Bibi Advisor

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Venezia ad Agosto è una fornace. Con queste altissime temperature la voglia di mangiare scarseggia, e così ci si avvale di “pasti alternativi”.

Ho sentito parlare di Frulalà ancora prima di scendere dal treno che mi ha portata a Venezia, me l’hanno descritto come un coloratissimo posticino dove tutto è a base di frutta freschissima (chi l’avrebbe mai detto!) da mangiare o bere in tanti modi.

Così, poco più tardi dell’ora di pranzo, ho deciso di perdermi tra le calli di Venezia fino ad arrivare al chiosco, dove un gentilissimo ragazzo mi ha subito offerto un assaggio di smoothie ai frutti rossi, che è stata poi anche la mia scelta! L’ho chiesto con doppio ghiaccio, vista la temperatura, non volevo mi si scaldasse troppo in fretta! Sono stata molto soddisfatta della mia scelta, sapore e consistenza erano perfetti! (5€)

Frulalà Venezia smoothie

Oltre agli smoothies, si possono scegliere molte altre cose, come i cocktails (magari alla sera), frullati, coppe di frutta e yogurt con la frutta fresca. Insomma, qualsiasi sia la vostra idea per rinfrescarvi, state sicuri che la troverete!

Frulalà Venezia frutta

Chi era con me ha optato proprio per lo yogurt naturale con frutta fresca…l’ho assaggiato ed è molto buono. Non è uno yogurt gelato, ma uno “vero”, quindi la consistenza è abbastanza liquida.

Frulalà Venezia smoothie yogurt 2

Ho letto in giro che molti si lamentano dei prezzi. Certo, non è un posto dove le cose vengono regalate o sono propriamente “a buon mercato”. È vero che “è solo frutta”, ma se siete persone solite a fare la spesa, sapete anche voi quanto costa la frutta (soprattutto quella rossa!), quindi 5€ per il mio smoothie (che è la versione piccola) sono un prezzo giusto e perfettamente in linea con la location, siamo pur sempre in pieno centro a Venezia!

Detto questo, per l’idea, l’impegno e la filosofia del locale, mi sento di dargli un bell’8 pieno. Bravi ragazzi!

—

Foto bonus: non ho potuto fare la foto con i ragazzi di Frulalà che erano super impegnati, eccovi quindi il selfie di rito con chi mi ha accompagnata in questa recensione: la Marti!

DCIM100GOPROG0760487.

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Ristorante Baretto di San Vigilio | Bergamo Alta

7 Agosto 2015
Bibi Advisor
Bergamo Alta
La vista dal ristorante, appena fuori l’arrivo della funicolare.

Non ero mai stata a Bergamo Alta, ma il Baretto di San Vigilio mi ha già dato un buon motivo per tornare.

Il locale si trova subito fuori dall’arrivo della funicolare San Vigilio che porta a Bergamo Alta, ma ci si può arrivare tranquillamente anche in auto.

Abbiamo cenato nell’ampio plateatico esterno, che gode di una meravigliosa vista sulla città, che la sera piano piano si illumina creano uno spettacolo decisamente suggestivo. Pur essendo pienissima estate, la temperatura era sopportabile e siamo anche stati graziati da una leggera brezza.

Una cosa che adoro dei ristoranti di un buon livello è la cura che mettono in ogni dettaglio. Io ho una personale fissa per i cestini del pane (e per tutto il companatico in generale), e quello del baretto di San Vigilio è stato decisamente all’altezza delle aspettative. Molto semplice ma servito in maniera particolare, con un pane di ottima qualità.

Baretto San Vigilio Pane

Baretto San Vigilio Pane Bevenuto
Un giorno vi racconterò della mia fissa per il pane all’uvetta…

La prima portata che ci è stata servita è stato un piccolo antipasto dalla fantasia dello chef: una tazzina di gazpacho con formaggio fresco e pesto. Decisamente un modo fresco per iniziare la cena!

Baretto San Vigilio Gazpacho

Passiamo poi agli antipasti “veri”. Se in menù ci sono delle capesante, state sicuri che le ordinerò, e così ho fatto anche questa volta: capesante (senza il corallo, evviva, non mangio mai il corallo!) e asparagi su una crema di patate. Veramente favoloso. Baretto San Vigilio Capesante Asparagi Crema di Patate Passiamo agli antipasti del resto dei commensali:

Burratina pugliese su insalata belga stufata. Meravigliosa la presentazione che rende la burrata assolutamente protagonista e la fa risaltare benissimo su un letto così colorato. Apprezzatissima.

Baretto San Vigilio Burrata

Tartara di salmone rosso selvaggio dell’Alaska in zuppetta di mozzarella e bottarga. Se siete amanti del pesce crudo, non potete non provarla. È squisita e perfettamente bilanciata.

Baretto San Vigilio Tartare Pesce

Passiamo alle seconde portate.

Io ho continuato col pesce, fregandomene altamente del fatto che “la sera la pasta non si mangia”, gustandomi delle trofie al pesto con piovra spadellata, dadolata di pomodori e olive taggiasche. La porzione era veramente abbondante (forse dalla foto non sembra) e i miei compagni di tavolo si sono dovuti “sacrificare” e mangiare quello che avevo lasciato. Non perché non fosse buono, anzi, a detta di tutti erano strepitose, la piovra tenera e il pomodorino che dava la giusta freschezza al piatto.

Baretto San Vigilio Trofie Pesto e Seppia

Maccheroncini di pasta fresca alla carbonara con i gamberi. Io non sono particolarmente amante dei gamberi, ma chi li ha mangiati mi assicura che erano veramente buoni!

Baretto San Vigilio Carbonara di Gamberi

Tartare di manzo con tuorlo d’uovo crudo, senape, pomodorini, acciughe, capperi e cipolla. Molto bella l’idea di lasciare che le persone compongano da sole la tartare perfetta secondo i loro gusti. Io, ma forse non serve neanche dirlo, l’avrei mangiata con tutto.

Baretto San Vigilio Tartare

Va bene, adesso posso dirvelo. Il vero motivo per cui ho avanzato un po’ di pasta era per lasciare spazio al dolce. Per tutta la cena mi è stato decantato questo Tiramisù del Baretto fresco di giornata, completamente diverso da tutti gli altri tiramisù. Presentato in una cialda leggerissima, in bocca ha quasi la consistenza di una mousse, dal sapore molto pieno e avvolgente. Buonissimo. Consiglio vivamente a tutti di lasciarsi uno spazio per assaggiarlo, non ve ne pentirete. (È così buono che merita ben due foto!) Baretto San Vigilio Tiramisù

Baretto San Vigilio Tiramisù2

Con i caffè è stata servita anche della piccola pasticceria, sempre a fantasia dello chef. Ciliegie, panna cotta e calissons, dolcetti di frutta candita e mandorle tipici di Aix en Provence, in Francia. Ero davvero troppo piena per assaggiare la selezione, ma chi non ha preso il dolce ha molto apprezzato. Vista la qualità della cena, il livello deve essere stato molto alto anche in questa selezione. Baretto San Vigilio Dolci Caffè

 

Come si evince, il Baretto di San Vigilio è stata veramente una bellissima scoperta, un luogo dall’atmosfera magica e rilassante, dove poter gustare dei piatti ottimi e godere di un servizio eccellente. Se siete dalle parti di Bergamo Alta, non lasciatevelo scappare!

Baretto San Vigilio EsternoBergamo Alta Notte

p.s. Un doveroso e grandissimo ringraziamento di cuore alla persona che ha voluto sorprendermi portandomi qui. Grazie Sergio!

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Voto: 9

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