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Saporè | San Martino Buon Albergo (Verona)

3 Giugno 2015
Bibi Advisor

Dopo aver assaggiato la pizza di Renato Bosco al Pizzacaffè La Torre non potevo non andare a trovarlo nella sua vera casa: il Saporè di San Martino Buon Albergo.
Ho avuto l’occasione di provare la pizza del Saporè in un momento molto speciale, la serata di degustazione in collaborazione con Slowfood: il menù prevedeva l’assaggio di cinque pizze nelle quali sono stati inseriti vari presidi Slowfood e infine un dolce artigianale.

Saporè Renato Bosco menù slow food

Ma procediamo con ordine.

La serata (completamente sold out!) è iniziata con l’accoglienza del “padrone di casa”, lo chef Renato Bosco e di Antonella, fiduciaria della condotta Slow Food di Verona, che ci hanno spiegato lo spirito con cui Renato prepara le sue pizze e la storia della loro collaborazione, ormai di vecchia data!

Saporè Renato Bosco
Ecco Renato che ci spiega il menù della serata!

La cena è iniziata con un quadrato di pizza chiamato “doppio crunch” (due impasti croccanti sovrapposti “a panino”) farcito con crema di pisello verdone nano di Colognola, Stracon Veronese e scaglie di Monte Veronse dop d’allevo…molto croccante e molto gustoso! Il formaggio Stracon filante si abbinava perfettamente alla crema di piselli. Non poteva esserci un inizio migliore!

Saporè Renato Bosco Doppio Crunch

La degustazione è seguita con il classico crunch di pizza margherita (che avevo già assaggiato al La Torre). È stato bellissimo poterlo mangiare di nuovo: il pomodoro aveva un gusto molto intenso che non sovrastava però la mozzarella e l’aroma della pasta, sempre croccante. Il pomodorino confit e il basilico posti sopra hanno completato il tutto dandogli un ulteriore tocco di dolcezza (e di italianità). Sempre e per sempre buonissimo (potrei azzardare che tra tutte le proposte, questa rimane sempre la mia preferita…è stato amore al primo morso!).

Saporè Renato Bosco Crunch pizza margherita3Saporè Renato Bosco Crunch pizza margherita

L’idrolisi degli amidi con porri caramellati e Stortina veronese (uno dei miei presidi Slow Food preferiti!) è stata la terza pizza che ho assaggiato e mi ha sorpreso molto, è sorto spontaneo il commento “la pizza senza lievito di Renato è più lievitata della mia col lievito di birra!”.
Questa, come ci hanno esaustivamente spiegato i ragazzi dello staff Saporè, è una pizza molto particolare perché non contiene alcun tipo di lievito ma la lievitazione è dovuta a delle reazioni chimiche tra acqua e grano spezzato. Molto buona e molto digeribile, non ha nulla da invidiare alla pizza classica. I porri caramellati erano dolci e bilanciavano in modo eccelso la leggera piccantezza della Stortina veronese (un piccolo salame).

Saporè Renato Bosco Pizza senza lievito porri e storina
Arriviamo ora al motivo principale della mia visita, la famosa Aria di Pane, di cui ho sempre sentito parlare benissimo. Ho avuto l’occasione di assaggiarla in due varianti:
La prima è stata l’aria di pane classica con burrata e crudo di Soave aggiunti dopo cottura, o come mi piace chiamarla: “La Regina”.

Saporè Renato Bosco Aria di Pane Crudo Burrata

L’aria è una pizza non pizza, molto morbida, alta e più simile a una focaccia. Al primo morso mi sono innamorata! La pasta morbida si sposava divinamente con la scioglievolezza del crudo e con la burrata colata sopra.

Saporè Renato Bosco Aria di Pane Crudo Burrata fetta

La seconda aria di pane era imbottita con frittata agli asparagi verdi di Mambrotta e Monte dop, con una riduzione di olive taggiasche. Quest’aria, sempre divina, era più fragrante rispetto alla precedente. La farcitura particolare è risultata molto armoniosa, tanto da permettere di percepire ad ogni morso i singoli ingredienti. Super!

Saporè Renato Bosco Aria di Pane
Dulcis in fundo…il lievitato con canditi accompagnato da gelato artigianale alla vaniglia e fragole, anche su questo nulla da dire, è stato un tocco di dolcezza e freschezza perfetto per finire la serata!

Saporè Renato Bosco lievitato dolce con gelato
Anche il caffè non è stato lasciato al caso, ma è frutto della ricerca di Renato Bosco che offre ai suoi ospiti il caffè della torrefazione Giamaica di Verona.
Il costo della serata è stato di 25 euro per i soci Slowfood e di 28 per i non soci, prezzo assolutamente giusto vista la qualità e la quantità dei piatti proposti.
P.S. Se volete provare la pizza del Saporè ricordatevi di prenotare con qualche giorno di anticipo, perché anche nei giorni feriali il locale risulta sempre pieno. Normalmente si spendono sui 25 euro per fare una degustazione accompagnata da un’ottima birra artigianale e un caffé.


Che dire, è stata una serata perfetta, un tripudio di sapori, colori, storie ed emozioni…per dirla come l’ho detta a tavola: “questa pizza è così buona che ti fa venire voglia di abbracciare le persone”. Non trovo ancora un modo più efficace per descriverla.

Grazie mille, Renato! Tutto quello che offri è di straordinaria qualità. Ad ogni piatto si percepisce la tua passione e la tua continua ricerca…la definizione di Pizzaricercatore di materie prime ti calza a pennello!

Saporè Renato Bosco Bibi Advisor Bianca Giarola
Foto con Renato…rubata a fine serata!

—
Voto: rullo di tamburi….volevo mettere 9, perché si può sempre migliorare…ma dopo aver conosciuto di persona Renato, posso dire che si merita davvero il primo 10 della storia di Bibi Advisor!

—
Grazie ad Anna che ha collaborato alla stesura del post, a Sonia che ci ha accompagnate e ad Antonella di Slow Food, senza cui questo incontro non sarebbe mai stato possibile.

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Colazione in pigiama da Mc Donald’s

25 Marzo 2015
Bibi Advisor

Mc-Donalds-colazione-in-pigiama

Dopo tanti case study di unconventional marketing letti sui libri, finalmente ho avuto la possibilità di partecipare ad una campagna in prima persona, anche se da “utente” e non da “marketer”.
Di questa colazione in pigiama da Mc Donald’s si è sentito parlare abbastanza, con un sacco di tam tam sui social, in pieno stile flash mob.
Ma non siamo qui ad analizzare una campagna, ma a parlare di com’è stato viverla.

Bene. Inizio col dire che fino a 10 minuti prima di presentarmi in pigiama fuori dal Mc Donald’s della mia città non ero per niente sicura che avrei partecipato davvero. È stata una scelta assolutamente last minute, ho titubato fino all’ultimo ma poi Sonia, una mia compagna di corso, mi ha convinta e siamo andate.
All’inizio eravamo terrorizzate dall’essere le uniche in tutto il fast food ad esserci presentate così, ma già dal parcheggio abbiamo visto persone con pantofole e pantaloni a quadrettoni, così, rassicurate, siamo entrate.
Nel locale non c’era moltissima gente, ma la maggior parte era in tenuta da notte, alcuni anche con pigiami a tutina tutta unita, vestaglia e peluches! Si è creata un’atmosfera veramente “casalinga”, quasi come se fossimo tutti a fare colazione appena svegliati…tanto che ci siamo messi a parlare e scattare foto con persone a caso senza problemi, come se il pigiama avesse annullato il muro della timidezza che spesso ci circonda.

Tra la colazione gratis di oggi e le 24 future (e hanno pure le brioches integrali! Ma sono sicura che se dovessi leggere la lista degli ingredienti potrei trovare qualche sorpresina sgradita), l’adorabile spillina che testimonia il nostro atto di coraggio, le chiacchiere, gli sguardi stupiti delle persone vestite “normali” e i mille selfie, devo dire che è stata un’esperienza più che piacevole, peccato non essere potute rimanere un po’ di più!

Ecco una foto d’esempio fatta con gente che non ho la minima idea di chi sia, scattata con l’immancabile GoPro di Sonia:

IMG-20150324-WA0010

E il selfie di rito:

Foto-24-03-15-09-13-06
…solo per questa volta posso dire: brava Mc Donald’s! #imlovinit

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Se c’è una cosa che mi piace fare…

27 Febbraio 2015
Bibi Advisor

IMG_2403

Se c’è una cosa che mi piace fare è mangiare bene.
Se c’è una cosa che mi piace fare è giudicare quello che ho mangiato.
Se c’è una cosa che mi piace fare è capire cosa c’è dietro quello che ho mangiato.
Se c’è una cosa che mi piace fare è viaggiare.
Se c’è una cosa che mi piace fare è scoprire posti nuovi anche nella mia città.
Se c’è una cosa che mi piace fare è scrivere.
Se c’è una cosa che mi piace fare è fotografare.
Se c’è una cosa che mi piace fare è condividere.

Se c’è una cosa che mi piace fare è sperimentare.
E questo blog è un esperimento che riunisce per la prima volta tutte le cose che mi piace fare.

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