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3 giorni a Bari – Dove Mangiare

6 Agosto 2018
Bibi Advisor

Ah, la Puglia. Ho sempre avuto un amore particolare per questa regione. C’è qualcosa nei colori, nei profumi, nei sapori, nelle persone, che riesce a entrare in sintonia così bene con quello che sono e quello che mi piace. Per questo quando a luglio mi si è presentata l’occasione di fare una fuga, anche solo per pochi giorni, ho accettato al volo.

Quella che state per leggere non è una guida sulle spiagge del Salento o sulle meraviglie del Gargano, ma un piccolo resoconto dei luoghi in cui ho mangiato nel capoluogo della regione: Bari, una città che nel giro di pochissimo tempo mi ha rubato il cuore e che mi ha fatto pensare “beh, quasi quasi, io a Bari ci vivrei“.

Questa è una guida che vale in estate, sì, ma anche in tutte le altre stagioni. Cominciamo!

La (mitica) Focaccia del Panificio Santa Rita

La “ruota”
La fetta
La focaccia vista mare

C’è una leggenda a Bari secondo cui il Panificio Santa Rita sforna la focaccia più buona del mondo. Così, armata di Google Maps e tanto coraggio per affrontare le temperature roventi di mezzogiorno, mi sono avventurata nelle stradine di Bari Vecchia alla ricerca di questo luogo mitologico.

Come prima cosa voglio dirvi che perdersi tra le vie di Bari Vecchia è un’esperienza bellissima. C’è una forza incredible radicata tra quelle mura. Come seconda cosa voglio dirvi che avevano ragione: la focaccia è davvero la più buona del mondo.

Preparatevi ad almeno 20 minuti di attesa (e mi raccomando, prendete il numero all’ingresso o verrete severamente rimproverati), ma ne vale davvero la pena. Chiedete “una ruota” (o due, o tre, o quante ne volete), pagate (2 euro!!!!!), prendete il vostro caldo pacchettino, una birra e sedetevi sulle mura della città, perché una foccacia così guardando il mare è ancora più buona!

Il Sushi (ma non solo) del Mezcla

Antipasto misto con stuzzicherie dal mondo
Falafel
Ravioli burrata e caffè
Nigiri tonno scottato
Roll salmone, avocado, frutto della passione
#mezcla

In cucina al Mezcla c’è una delle mie persone preferite: lo chef Gabriele Sechi. Definirlo solo “chef” è riduttivo perchè Gabri per me è, prima di tutto, un amico. Ci siamo conosciuti quando lui aveva in mano la cucina del ristorante Officina Cucina a Brescia, abbiamo lavorato insieme a eventi e partecipato ad altri per puro piacere. Insomma, quando mi ha chiesto di andare a trovarlo nella sua nuova cucina di Bari non ho resistito!

Il Mezcla è un locale di cucina internazionale che unisce il ristorante all’american bar. Non solo ottimo cibo, quindi, ma anche ottimi cocktail! Cucina internazionale significa che il menù spazia dall’America all’Africa, passando per Francia, Spagna, un po’ di Italia e tanto Giappone! Il Mezcla è, infatti, famosissimo per il suo sushi e i suoi coloratissimi roll!

Non essendo fisicamente capace di scegliere di fronte a un menù così ampio e così pieno di cose buone, ho deciso di far scegliere a Gabri cosa farmi assaggiare e, come sempre, era tutto buonissimo. Falafel, veggie samosa e una salsa sweet chili che così buona non se ne sono viste mai mi hanno stregata, così come i ravioli di burrata e caffè (che accoppiata incredibile) e, ovviamente, il roll speciale della settimana.

Il menù offre anche panini e insalate, ideale anche per una pausa pranzo! Se passate da Bari e avete voglia di fare il giro del mondo in una cena, il Mezcla è il posto che fa per voi!

 

I Panini di Pescobar

Panino col polpo
Panino con i calamari
Frittura

Quello con Pescobar è stato un incontro di fortuna. O meglio, ci siamo un po’ rincorsi a vicenda prima di incontrarci davvero.

Pescobar è un piccolo locale di pesce sul lungomare di Bari e caso ha voluto che fosse a pochissimi passi dall’hotel in cui alloggiavo. Ci sono semplicemente passata davanti due volte il primo giorno e… sorpresa! La sera trovo il loro follow su Instagram! Ricambio il follow, spulcio un po’ le foto, gli faccio sapere che sicuramente sarei passata a trovarli, loro mi dicono che c’è un panino col polpo che mi aspetta. Come faccio sempre, io sono andata in incognito e ho detto di essere io solo dopo aver ordinato (e, soprattutto, pagato), i ragazzi gentilissimi hanno così deciso di regalarmi una frittura di mare (grazie!!!)!

Tutto questo per dire che i panini di Pescobar sono una vera bomba, così come lo è la frittura e, sono sicura, anche tutto il resto del loro pesce! Non ci sono posti a sedere, ma potete prendere il vostro panino e mangiarlo sulle panchine lungo il mare proprio di fronte… meglio di così!

 

Il Pesce Freschissimo de La Tana del Polpo

Insalata di polpo
Piatto di latticini misti – nodini, ricotta, stracciatella affumicata
Spaghetti con astice fresco

Voglia di pesce cucinato in modo tradizionale? Allora La Tana del Polpo è il locale che fa al caso vostro. Il ristorante è molto famoso in città e serve pesce freschissimo e altre specialità tipiche del luogo. Ovviamente non ho potuto resistere alla tentazione di assaggiare l’insalata di polpo e i ragazzi del ristornate sono stati così gentili da confezionarmi (su richiesta fuori menù) un piatto di latticini misti, perché essere in Puglia e non aver ancora mangiato una mozzarella mi sembrava uno scandalo! Poi, dal piatto del pescato del giorno, abbiamo scelto un astice, così fresco che ancora si muoveva! Lo chef l’ha preparato con della pasta fresca fatta in casa e un semplice sugo al pomodoro… veramente squisito!

Mi raccomando, essendo sempre molto affollato, è fondamentale la prenotazione!

I crudi del Black & White

Zuppetta di anguria e gambero rosso crudo
Ricci e ostriche
Misto tartare
Misto carpacci
Misto di antipasti
Delizia al limone
Bavarese al caffè con ripieno al cioccolato fondente e crema alla liquirizia
Dolce al cocco

Al Black & White ci hanno portato a cena una coppia di amici pugliesi e, che dire, è stata un’esperienza fantastica. Se siete amanti del pesce crudo, una sosta qui non potete farvela scappare.

È stata una cena proprio di quelle che piacciono a me: nessuna ordinazione, solo fantasia dello chef. Uno dietro l’altro sono arrivate al nostro tavolo tantissime variazioni del pesce crudo, dalla zuppetta di frutta con gambero rosso, carpacci, tartare, agli imancabili ricci accompagnati da qualche ostrica. A seguire anche una piccola degustazione di antipasti, tutto semplicemente sublime. C’è stato posto anche per un dolce (o meglio, 3) tutti bellissimi da vedere e buoni da mangiare.

Dopo cena ho avuto l’onore di poter scambiare due chiacchiere con lo chef Daniele Caldarulo, patron del ristorante, che mi ha raccontato (ancora visibilmente emozionatissimo!) la sua recentissima esperienza alla guida del team che ha cucinato per Papa Francesco durante la sua visita a Bari. Dopo averlo conosciuto posso dire che non è solo uno chef eccezionale, ma anche una persona davvero gentile e innamoratissima del suo lavoro!

–

Si chiude qui la piccola carrellata di locali che ho vistato nella mia mini vacanza a Bari. Questa città la amo così tanto che prevedo presto una versione aggiornata di questa guida… ci sono tantissimi altri posti che ancora voglio visitare!

Grazie per essere arrivati fino in fondo con la lettura! Spero che questa lunga e decisamente troppo prolissa guida possa esservi utile!

A presto,

Bibi

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Fes – Turkish BBQ | Berlino (Germania)

20 Luglio 2016
Bibi Advisor

Fes Turkish BBQ Berlin 2

Il Fes – Turkish BBQ è un posticino speciale in zona Kreuzberg a Berlino che, con la sua semplicità, la cortesia dello staff e la qualità del cibo servito ha saputo conquistarmi nel tempo di una cena.

Il locale è esteticamente molto carino, con i mattoncini rossi, i cuscini colorati e i tavoli di legno che gli conferiscono calore e senso di raccoglimento, tipico delle popolazioni mediterranee, così in contrasto con la “fredda” Berlino (in tutti i sensi, siamo stati a metà luglio e c’erano massimo 15 gradi!) che ci aspetta fuori dalla porta.

Sul menù è dichiarato che gli ingredienti usati sono tutti freschi e comprati giorno per giorno, le uova sono biologiche, i bovini provengono da allevamenti che non utilizzano ormoni o antibiotici, e tutti gli animali da cui provengono le carni non vengono nutriti con mangimi artificiali. Molto carina l’introduzione alla pronuncia in turco, per far sì che i clienti riescano a pronunciare senza problemi i piatti del menù, che sono presentati “in lingua originale”.

Il format è molto semplice: una lunga lista di antipasti e una bella scelta di carne, che viene servita cruda pronta per essere cotta direttamente dai commensali sulle griglie incastonate nei grandi tavoli di legno massiccio.

Noi abbiamo scelto la formula che ci ha permesso di assaggiare 3 antipasti a scelta tra i 17 proposti (per un totale di € 13,90), seguiti da un piatto di carne mista da 500 gr (€ 29,90)Fes Turkish BBQ Berlin

Gli antipasti vengono serviti insieme alla portata principale, così da poterli gustare mentre la carne è in cottura. La nostra scelta è caduta su:

  • Jesil Humus: la classica purea di ceci aromatizzata al basilico e olio di sesamo. Eccezionale, probabilmente il miglior hummus che io abbia mai mangiato.
  • Sigara Börek: involtini di pasta fillo ripieni di verdure cotte e formaggio. Anche questi squisiti.
  • Patlican Ezme: purea di melanzane grigliate in salsa di yogurt e aglio, aromatizzata con pistilli di zafferano. Buonissima.

Il nostro assortimento di carne era composto da: coscia e petto di pollo, agnello in pezzi più una costoletta, bocconcini di Angus. Il tutto servito con del riso bianco aromatizzato alle erbe e dell’ottima focaccia. La qualità della carne era eccezionale e la cottura diretta sulla griglia è sicuramente un’idea divertente, che rispecchia il senso di convivialità e condivisione tipico del locale.

Come dessert, non potevo non assaggiare il leggendario baklava del locale, osannato in qualsiasi recensione. È un dolce abbastanza complesso, composto da sottili sfoglie di pasta fillo imburrate e appoggiate in teglia, intervallate con noci tritate, pistacchi o frutta secca, il tutto ricoperto da una soluzione di zucchero e succo di limone, oppure miele con spezie ed acqua di rosa, a seconda della ricetta. È sicuramente un dolce molto importante a livello sia zuccherino che di sapore, ma ne vale veramente la pena. Quello di Fes è proposto in piccoli rotolini cosparsi di cocco e polvere di pistacchio, servito in una bellissima pentola di rame. Il mio consiglio è quello di prenderne uno in due da dividere.Fes Turkish BBQ Berlin Baklava

Abbiamo accompagnato la nostra cena con il famoso Raki del locale (il bicchiere come quello che vedete in foto costa € 4,50), un’acquavite aromatizzata all’anice, considerata bevanda nazionale in Turchia. È piuttosto alcolico (gradazione minima 40%), per questo è servito diluito con dell’acqua che gli conferisce il caratteristico colore lattiginoso. In generale, sia l’aspetto che il sapore sono molto simili all’ouzo greco.

Al Fes, il Raki non è solo una semplice bevanda. Il menù ce lo racconta così: “Il Raki, oggi più che mai, è un simbolo, una memoria, un’icona del piacere consapevole e ponderato, almeno per un paio di ore a settimana, per riconquistare il possesso del proprio tempo, per controllarlo, e per godersi dei momenti che non possono essere catturati con un post, un tweet od una fotografia”.

Il locale ci invita a sederci al tavolo del Raki, a incontrare nuove persone, a parlare delle cose che ci preoccupano, che ci piacciono, che ci fanno pensare, che ci rendono tristi. Ci chiede di riprendere in mano il tempo che ci appartiene ma che ci sta piano piano sfuggendo dalle mani, per tornare a parlare, ridere e scherzare, come eravamo soliti tanti, tanti anni fa.Fes Turkish BBQ Berlin 3

Mi sono davvero innamorata di questo posto, della sua cucina e della sua filosofia. Se passate da Berlino, andateci, sono sicura che non ve ne pentirete.

Il Fes – Turkish BBQ è a Berlino (Germania) in Hasenheide 58. È aperto tutti i giorni tranne il lunedì, solo a cena dalle 17:30 alle 0:30. Essendo sempre molto frequentato, è consigliata la prenotazione. 

Al prossimo assaggio,

Bibi

=

Voto: 8,5

 

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In Viaggio con Italo

15 Giugno 2016
Bibi Advisor

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Treno Italo 9999. Partenza: Verona Porta Nuova. Arrivo: Roma Termini. Ovvero il viaggio che mi ha convinto a non usare mai più (se possibile) un treno Trenitalia e a rimanere fedele a Italo per sempre.

Probabilmente da queste due righe sta trasparendo un po’ troppo entusiasmo, ma non posso farci niente perché troppo entusiasta lo sono davvero. Ma partiamo dal principio. Ho deciso di intraprendere questo viaggio con Italo, il primo che io abbia mai fatto, prima di tutto per una questione di prezzo. Mamma Trenitalia mi proponeva offerte in seconda classe a partire da 99€ (!!!) per la stessa tratta e così, per curiosità, sono andata a vedere cosa proponeva la sua unica concorrente. Se non fossi stata assolutamente impossibilitata a partire la mattina, me la sarei cavata con un biglietto a 39€ (o anche meno). Purtroppo, ho dovuto ripiegare sulla più cara fascia pomeridiana (di venerdì ancora più cara, causa rientro all’ovile di tutti i pendolari), acquistando, 3 giorni prima della partenza, un biglietto in prima classe a 79€ (la tariffa Smart, la più economica, costava 78€, crepi l’avarizia e facciamo i ricchi con questo euro in più).

italotreno

Fatto il biglietto, è tempo di partire. Arrivata in stazione trovo subito tre ragazzi con le casacche rosse di Italo, gli chiedo se devo fare qualcosa prima di salire sul treno e loro, molto gentilmente, mi dicono che basta avere il codice del biglietto (quindi non serve nemmeno avere la versione cartacea, basta la mail o l’sms ricevuto dopo averlo comprato) e mi indicano il binario giusto. Al binario 8 ad attendermi c’è un treno rosso fiammante al quale però non si può ancora accedere (mancavano 20 minuti alla partenza) in quanto sono in corso le pulizie. Dopo poco vedo scendere un esercito di omini vestiti di verde armati di mocio, stracci e quant’altro. Il treno è pronto e non mi resta altro che salire.ambiente-prima

Il treno è veramente molto bello, pulito e profumato. Le carrozze della prima classe sono divise in due file, una con due posti e l’altra con un unico posto finestrino, tutte dotate di spaziose sedute di pelle blu firmate Poltrona Frau. Comodissime e veramente molto distanziate tra loro, assicurano ampio spazio per le gambe anche alle persone più alte (io non faccio testo con i miei 165 cm, tant’è che per me risultavano fin troppo larghe!). Una volta sistemata, ho deciso di approfittare del vero lusso dei nostri giorni: il wi-fi gratuito. Pur non avendo grandi aspettative a riguardo, sono rimasta piacevolmente sorpresa: ottima copertura e connessione veloce, indispensabile se si decide di approfittare del lungo viaggio per buttarsi avanti con il lavoro (o anche solo guardare un film o aggiornare i social network).

Poco dopo la partenza in perfetto orario, lo staff è passato ad offrirci (sì, gratis!) degli snack per allietare il viaggio. Io ho scelto un caffè americano accompagnato da dei frollini. Non ci si può aspettare molto dal cibo offerto in viaggio, ma devo dire che sia il caffè che i biscotti (soprattutto i biscotti) erano davvero buonissimi! Tra Verona e Roma, il carrello con le vivande passa ben due volte.FullSizeRender 2Il treno prevede tre fermate intermedie prima di arrivare a Roma Termini: Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Roma Tiburtina. Tempo stimato: 3 ore e 8 minuti, sfrecciati a più di 200 km orari senza alcun tipo di ritardo.

Dopo essere stata coccolata dall’inizio alla fine, con un servizio impeccabile, treno nuovo e pulito (anche i bagni!), sedute comode e wi-fi, posso solo dire che quell’euro in più è stato l’euro meglio speso della mia vita!

 

Al prossimo viaggio,

Bibi

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Brunch: Peck 47 | Bruxelles

29 Febbraio 2016
Bibi Advisor

Processed with VSCOcam with hb2 presetIl Peck 47 a Bruxelles ha realizzato uno dei miei sogni: poter fare il brunch a qualsiasi ora ed in qualsiasi giorno. Che siano le 7 del mattino o le 7 della sera, lunedì o domenica, non ha importanza. Se hai voglia di brunch, il brunch avrai.

Il Peck è un locale molto piccolo, situato in centro a Bruxelles in zona Borsa (ed esattamente a fianco al mio amato Bia Mara, che fa un fish&chips incredibile, ma questa è un’altra storia), non è escludibile che dobbiate aspettare un pochino prima di poter mangiare, in quanto è sempre molto affollato. Noi abbiamo avuto una botta di fortuna, abbiamo intercettato una coppia che se ne stava andando ed abbiamo subito preso il loro posto. L’ambiente è estremamente caldo ed accogliente, una versione estesa del salotto di casa, perfetto per riscaldare le ossa durante le classiche giornate piovose della capitale belga.

Ho scelto il Peck perché volevo provare l’esperienza del brunch anche all’estero, e devo dire che è interpretato in maniera completamente diversa dalla nostra. Anche in un Paese con una lunga tradizione di panificazione dolce, il brunch non è assolutamente contaminato, rimanendo esclusivamente salato e ad un’unica portata, a differenza di come siamo ormai abituati in Italia, in cui brunch è sinonimo di fusione tra il dolce della colazione ed il salato del pranzo.

Tra le varie proposte, la nostra scelta è caduta su due grandi classici:

  • Eggs Benedict: uova in camicia, salsa olandese, bacon croccante ed english muffin tostato. (€10)
  • Eggs Heminguay: uova in camicia, salsa olandese, salmone affumicato ed english muffin tostato. (€10)

Pek 47 brunchHo assaggiato entrambi i piatti, e devo dire che la mia leggera preferenza va a alle eggs Heminguay, quel salmone affumicato era veramente speciale. Ma, in generale, sono veramente due piatti ottimi e sostanziosi, perfetti per ricaricare le energie e rimettersi subito in marcia alla scoperta della città! Entrambe le proposte sono servite con dell’insalatina fresca, ci tengo a sottolineare che è già condita (visto che la cosa ha creato disturbi al mio tavolo eheheh). Nel caso voleste condirla da soli, fatelo presente!

Per accompagnare il brunch, abbiamo bevuto la famosissima limonata alla fragola della casa. Non posso fare altro che confermare la sua fama. Ho tutt’ora l’ardente desiderio di farmene recapitare un’autocisterna, per non rimanerne mai senza!

Processed with VSCOcam with hb2 presetAccogliente, esteticamente molto appagante e con del cibo ottimo. Se siete a Bruxelles, fate una capatina al Peck, fidatevi di me, non potrete fare altro che innamorarvene.

Peck 47 è a Bruxelles, in Rue Marche Aux Poulets, 47. Il brunch è servito tutti i giorni tutto il giorno, dalle 7:30 alle 22:00, senza bisogno di prenotazione. 

 

Al prossimo assaggio,

Bibi

 

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Bia Mara | Bruxelles

17 Novembre 2015
Bibi Advisor

Bia Mara Bruxelles

Partito dai banchi del mercato di Dublino, il Bia Mara (frutti di mare in irlandese) è diventato in poco tempo uno dei locali più frequentati del centro di Bruxelles.

Ed è stato bello scoprire che in questa storia di successo c’è anche lo zampino di un giovane italiano. Marco Ferracuti, arrivato a Bruxelles dalle Marche in cerca di un lavoretto temporaneo per mantenersi prima di iniziare la laurea specialistica, da chef del locale nel giro di poco tempo ne diventa il manager. I proprietari irlandesi, infatti, decidono di continuare il loro business a Londra, rebrandizzando il Bia Mara in “Hook” a Camden Town e Brixton. Marco ora gestisce un ristorante che nei suoi soli 50 metri quadrati vede quasi ogni sera un’affluenza di clienti incredibile, merito anche del fortunato sposalizio tra la tradizione del fish&chips irlandese con le meravigliose birre del Belgio.

Anche il Bia Mara era sulla lista (per la precisione, in cima alla lista!) dei locali da visitare durante il Bibi Advisor on tour a Bruxelles, me ne sono così innamorata da esserci tornata ben due volte, per la prima e l’ultima cena, un po’ per chiudere il cerchio di questo intenso viaggio gastro-culturale.

Il format del locale è  molto semplice, su una lavagna sono scritti, un po’ in inglese e un po’ in fiammingo, i pesci del giorno…ma non spaventatevi. Il locale offre il wifi gratuito (con la mitica password EATMOREFISH), quindi armatevi di Google traduttore e scegliete il pesce che più vi piace, da abbinare alle varie preparazioni, che vantano ingredienti e ispirazioni provenienti da tutto il mondo, dalla Thailandia, al Messico, alla Jamaica e l’Italia.

Troverete due tipi di panatura:

  • tempura, un classico giapponese, la frittura risulta ariosa, asciutta e croccantissima;
  • panko, il tipico pangrattato bianco giapponese che consente di friggere in maniera più sana e meno pesante, dato che non frigge, al contrario del pangrattato tradizionale, ma ingloba aria gonfiandosi e facendo scivolare via i grassi in frittura ed evitando che il pesce si impregni di olio.

Il Bia Mara non è solo pesce, esistono anche ricette di panko col pollo e degli arancini di verdure per i vegetariani.

Oltre al menù tradizionale, ogni mese viene proposta una ricetta speciale. Ed è proprio dallo “special of the month” che voglio partire con la recensione. Ho un debole per i fuori menù, e questo non potevo farmelo sfuggire: “Fish and Chips all’indonesiana con ketchup al kecap (salsa di soia indonesiana)”. (12€)Bia Mara Bruxelles Classic Panko

È un filetto di merluzzo impanato con panko e spezie indonesiane. Il profumo e l’esplosione di sapori sono fortissimi, ma non sovrastano il sapore delicato del pesce. Anche la salsa era buonissima, dolce e un po’ speziata!

Bia Mara Bruxelles Fish Chips Thai

Ho voluto assaggiare anche la versione classica del panko, accompagnato da una salsa tartara fatta in casa (la mia salsa preferita da accompagnare col fritto in generale!). A vederlo sembra un gigantesco bastoncino Findus, ma la somiglianza si ferma solo all’aspetto fisico. Il merluzzo fresco, bianco e morbidissimo si sposa con una panatura croccantissima e saporita. Niente a che vedere con i surgelati industriali a cui siamo abituati. Buono, buono, buono.

Bia Mara Bruxelles Tempura

Orata in tempura di limone e basilico con salsa all’aglio. Questo piatto è così buono che Laura l’ha preso per ben due volte e, dopo averlo assaggiato, ha commentato così:”E io che pensavo non mi piacesse il fish&chips!“. Il filetto di pesce è cotto in maniera perfetta, rimane morbido e umido all’interno con una panatura croccantissima. Le spezie si sentono, ma anche in questo caso non vanno a sovrastare il sapore del pesce. E lo so che con l’aglio in generale si fa un po’ i fighetti e va di moda dire che non lo si mangia. Peggio per voi. Quella è una delle salse più buone che possiate mangiare! (Sacrificate le relazioni interpersonali per una sera!).

Voglio concludere aprendo una parentesi sulle patate fritte. Quelle mangiate al Bia Mara sono, a mio avviso, le più buone che abbia mangiato in Belgio (e in quei 5 giorni ne abbiamo mangiate!). Sono rustiche, con la buccia e tagliate belle grosse, croccantissime fuori e morbide dentro. Nella porzione ce ne sono tante, ma fidatevi che non farete fatica a finirle!

Per fare andare giù tutto questo fritto, ci siamo concesse una bella birra bianca belga (sagra della B). Fresca e profumata, è l’accompagnamento ideale. Bia Mara Bruxelles Beer

Un piccolo appunto sul bere: le bottiglie di acqua sono piccolissime! A quanto pare in tutto il Belgio non esistono le bottiglie di acqua da mezzo litro, al ristorante vengono servite queste micro bottiglie da 0,25 che lasciano un po’ di stucco.

Bia Mara Bruxelles Logo

Posso affermare a cuor leggero che il Bia Mara sia, tra tutti i ristoranti provati a Bruxelles, il mio preferito. Il menù così sfizioso, la bontà dei piatti proposti e il clima così conviviale non potranno che farvelo amare. I tavoli sono piccoli e molto vicini tra loro, e quasi inevitabilmente finirete per fare amicizia con chi vi sta a fianco. Anche a noi è capitato, abbiamo passato tutta la sera a chiacchierare con una simpaticissima coppia italo-belga!

Se passate da Bruxelles (ed ora anche da Anversa!) il mio consiglio è quello di fermarvi a mangiare, senza indugi.

Il Bia Mara è in Rue du Marche Aux Poulets 41 a Bruxelles (in centro, vicino alla Borsa). È aperto tutti i giorni, sia a pranzo che a cena. 

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Voto: 9

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Soup | Brugge (Belgio)

7 Ottobre 2015
Bibi Advisor

Brugge Bibiadvisor 2

Fin dai preparativi del Bibi Advisor on Tour in Belgio, sapevo che a Brugge avrei mangiato da Soup. Durante questo viaggio non mi sono mai affidata a TripAdvisor, gli adorabili gestori del Checchi Cafè di Rezzato  (Brescia), che non smetterò mai di ringraziare, mi avevano fornita di moltissimi indirizzi tra Brugge e Bruxelles per mangiare bene a colpo sicuro, e Soup era uno di quelli.

L’ho amato così tanto che se potessi scegliere un solo posto da portare con me in Italia, sceglierei Soup. Ho amato la qualità del cibo, il format (che comunque è facilmente riproducibile, mi chiedo come mai non esistano già tantissimi posti così anche da noi) e anche la gentilissima proprietaria.

Brugge Soup Bibiadvisor

Come suggerisce il nome, le specialità della casa sono le zuppe, tutte vegetariane. Potete scegliere tra tre gusti: pomodoro, verdure miste o porri. Costano tutte 6 €, e il piatto comprende non solo la zuppa, ma anche due fette di pane integrale, burro, crostini, formaggio grattugiato e una piccola porzione di frutta fresca.

Se pensate che una zuppa, pur rinforzata da tutti i condimenti, non possa essere abbastanza per sostenervi durante l’esplorazione di questa adorabile cittadina, per un totale di 8,5 € potete aggiungere anche mezzo panino caldo a scelta tra quelli proposti, sia vegetariani che non. E nel caso ci fossero con voi persone non amanti della zuppa, come bambini o partner particolarmente schizzinosi nei confronti delle verdure, ovviamente è possibile ordinare solo il panino, che completo costa 5 €. In ogni caso, le bevande sono sempre a parte e non comprese nel costo dei menù.

Brugge Soup Inside Bibiadvisor

La mia scelta è caduta sul menù completo, composto dalla zuppa di porri e da metà panino con prosciutto crudo, mozzarella, pomodoro, pesto e parmigiano (molto italiano!). Chi era con me ha optato per la stessa zuppa ma accompagnata da un panino diverso, ripieno di melanzane grigliate, parmigiano, pomodoro, mozzarella e pesto.

Tra tutti i pranzi, questo è stato sicuramente uno dei miei preferiti. È bilanciato, nutriente, abbondante al punto giusto da saziare senza appesantire, con un ottimo rapporto qualità prezzo e….buonissimo!

Sarà che in Belgio già a fine settembre le temperature erano abbastanza bassine, ma una zuppa calda è proprio quello che ci voleva per ricaricarsi. Il sapore di quella di porri è pieno e particolare, con un fondo piccante che la rende ancora più interessante. Il formaggio dato come accompagnamento non ha un gusto troppo deciso, si scioglie in fretta e si sposa molto bene con il sapore della zuppa. I crostini, invece, sono conditi e insaporiti con erbette e aglio.

Anche i panini non sono da meno, il pane è caldo e croccante, il ripieno è saporito e con ingredienti di qualità. Non ha niente da invidiare ai panini che si possono trovare anche in Italia, anzi, ha proprio il sapore di quelli che ci prepara la mamma a casa.

Adorabile poi la piccola composizione di frutta. Sembrerà assurdo, ma in Italia un melone buono come quello di Brugge non sono ancora riuscita a trovarlo.

Brugge Soup Food Bibiadvisor

In generale, è un locale che trasmette in tutto, dal cibo all’arredamento, un’atmosfera rilassata, casalinga e familiare, che non può non mettere a proprio agio chiunque. Che siate amanti delle verdure o no, una sosta è vivamente consigliata a tutti!

Soup si trova a Brugge/Bruges che dir si voglia in Hallestraat 4, vicinissimo alla piazza principale della cittadina. È aperto solo a pranzo e chiude tutti i mercoledì. 

 

Al prossimo assaggio,

Bibi

 

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Voto: 8 e mezzo

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