
Non ero mai stata a Bergamo Alta, ma il Baretto di San Vigilio mi ha già dato un buon motivo per tornare.
Il locale si trova subito fuori dall’arrivo della funicolare San Vigilio che porta a Bergamo Alta, ma ci si può arrivare tranquillamente anche in auto.
Abbiamo cenato nell’ampio plateatico esterno, che gode di una meravigliosa vista sulla città, che la sera piano piano si illumina creano uno spettacolo decisamente suggestivo. Pur essendo pienissima estate, la temperatura era sopportabile e siamo anche stati graziati da una leggera brezza.
Una cosa che adoro dei ristoranti di un buon livello è la cura che mettono in ogni dettaglio. Io ho una personale fissa per i cestini del pane (e per tutto il companatico in generale), e quello del baretto di San Vigilio è stato decisamente all’altezza delle aspettative. Molto semplice ma servito in maniera particolare, con un pane di ottima qualità.

La prima portata che ci è stata servita è stato un piccolo antipasto dalla fantasia dello chef: una tazzina di gazpacho con formaggio fresco e pesto. Decisamente un modo fresco per iniziare la cena!
Passiamo poi agli antipasti “veri”. Se in menù ci sono delle capesante, state sicuri che le ordinerò, e così ho fatto anche questa volta: capesante (senza il corallo, evviva, non mangio mai il corallo!) e asparagi su una crema di patate. Veramente favoloso. Passiamo agli antipasti del resto dei commensali:
Burratina pugliese su insalata belga stufata. Meravigliosa la presentazione che rende la burrata assolutamente protagonista e la fa risaltare benissimo su un letto così colorato. Apprezzatissima.
Tartara di salmone rosso selvaggio dell’Alaska in zuppetta di mozzarella e bottarga. Se siete amanti del pesce crudo, non potete non provarla. È squisita e perfettamente bilanciata.
Passiamo alle seconde portate.
Io ho continuato col pesce, fregandomene altamente del fatto che “la sera la pasta non si mangia”, gustandomi delle trofie al pesto con piovra spadellata, dadolata di pomodori e olive taggiasche. La porzione era veramente abbondante (forse dalla foto non sembra) e i miei compagni di tavolo si sono dovuti “sacrificare” e mangiare quello che avevo lasciato. Non perché non fosse buono, anzi, a detta di tutti erano strepitose, la piovra tenera e il pomodorino che dava la giusta freschezza al piatto.
Maccheroncini di pasta fresca alla carbonara con i gamberi. Io non sono particolarmente amante dei gamberi, ma chi li ha mangiati mi assicura che erano veramente buoni!
Tartare di manzo con tuorlo d’uovo crudo, senape, pomodorini, acciughe, capperi e cipolla. Molto bella l’idea di lasciare che le persone compongano da sole la tartare perfetta secondo i loro gusti. Io, ma forse non serve neanche dirlo, l’avrei mangiata con tutto.
Va bene, adesso posso dirvelo. Il vero motivo per cui ho avanzato un po’ di pasta era per lasciare spazio al dolce. Per tutta la cena mi è stato decantato questo Tiramisù del Baretto fresco di giornata, completamente diverso da tutti gli altri tiramisù. Presentato in una cialda leggerissima, in bocca ha quasi la consistenza di una mousse, dal sapore molto pieno e avvolgente. Buonissimo. Consiglio vivamente a tutti di lasciarsi uno spazio per assaggiarlo, non ve ne pentirete. (È così buono che merita ben due foto!)
Con i caffè è stata servita anche della piccola pasticceria, sempre a fantasia dello chef. Ciliegie, panna cotta e calissons, dolcetti di frutta candita e mandorle tipici di Aix en Provence, in Francia. Ero davvero troppo piena per assaggiare la selezione, ma chi non ha preso il dolce ha molto apprezzato. Vista la qualità della cena, il livello deve essere stato molto alto anche in questa selezione.
Come si evince, il Baretto di San Vigilio è stata veramente una bellissima scoperta, un luogo dall’atmosfera magica e rilassante, dove poter gustare dei piatti ottimi e godere di un servizio eccellente. Se siete dalle parti di Bergamo Alta, non lasciatevelo scappare!
p.s. Un doveroso e grandissimo ringraziamento di cuore alla persona che ha voluto sorprendermi portandomi qui. Grazie Sergio!
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Voto: 9