Dopo tanti case study di unconventional marketing letti sui libri, finalmente ho avuto la possibilità di partecipare ad una campagna in prima persona, anche se da “utente” e non da “marketer”.
Di questa colazione in pigiama da Mc Donald’s si è sentito parlare abbastanza, con un sacco di tam tam sui social, in pieno stile flash mob.
Ma non siamo qui ad analizzare una campagna, ma a parlare di com’è stato viverla.
Bene. Inizio col dire che fino a 10 minuti prima di presentarmi in pigiama fuori dal Mc Donald’s della mia città non ero per niente sicura che avrei partecipato davvero. È stata una scelta assolutamente last minute, ho titubato fino all’ultimo ma poi Sonia, una mia compagna di corso, mi ha convinta e siamo andate.
All’inizio eravamo terrorizzate dall’essere le uniche in tutto il fast food ad esserci presentate così, ma già dal parcheggio abbiamo visto persone con pantofole e pantaloni a quadrettoni, così, rassicurate, siamo entrate.
Nel locale non c’era moltissima gente, ma la maggior parte era in tenuta da notte, alcuni anche con pigiami a tutina tutta unita, vestaglia e peluches! Si è creata un’atmosfera veramente “casalinga”, quasi come se fossimo tutti a fare colazione appena svegliati…tanto che ci siamo messi a parlare e scattare foto con persone a caso senza problemi, come se il pigiama avesse annullato il muro della timidezza che spesso ci circonda.
Tra la colazione gratis di oggi e le 24 future (e hanno pure le brioches integrali! Ma sono sicura che se dovessi leggere la lista degli ingredienti potrei trovare qualche sorpresina sgradita), l’adorabile spillina che testimonia il nostro atto di coraggio, le chiacchiere, gli sguardi stupiti delle persone vestite “normali” e i mille selfie, devo dire che è stata un’esperienza più che piacevole, peccato non essere potute rimanere un po’ di più!
Ecco una foto d’esempio fatta con gente che non ho la minima idea di chi sia, scattata con l’immancabile GoPro di Sonia:
E il selfie di rito:
…solo per questa volta posso dire: brava Mc Donald’s! #imlovinit