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Fish & Chef 2016 | Cene Stellate e Street Food sul Lago di Garda

6 Marzo 2016
Bibi Advisor

Fish&Chef il desco

Sei cene stellate e sei giorni di street art e food sul Lago di Garda. Fish & Chef torna con la sua settima edizione (dal 21 al 27 Aprile 2016): sarà presente tutti i giorni sul lungolago della cittadina di Garda (Vr), dove i migliori chef del Benaco faranno conoscere e degustare al pubblico le loro creazioni, accompagnati da performances di arte e musica di strada. Ma l’evento rivela anche un’anima gourmet, organizzando un serie di cene stellate, itineranti tra la sponda veronese e bresciana del Lago, toccando Malcesine (Vr), Gardone Riviera (Bs), Bardolino (Vr), Garda (Vr) e Costermano (Vr).

Ecco, nel dettaglio, il programma cena per cena, in cui gli chef si metteranno alla prova proponendo un menù a base di pesce di lago. Il costo per ogni cena è di 70€ a persona, da prenotare direttamente agli alberghi/ristoranti che le ospitano.

  • Giovedì 21 Aprile, l’Hotel Bellevue San Lorenzo (Malcesine, Vr) ospita lo chef Luca Marchini (1 stella Michelin) dell’Erba del Re di Modena.
  • Venerdì 22 Aprile, al Grand Hotel Fasano (Gardone Riviera, Bs) cucinerà Peter Brunel (1 stella Michelin), chef del ristorante Borgo San Jacopo di Milano.
  • Domenica 24 Aprile, all’Hotel Aqualux (Bardolino, Vr) è il turno di Andrea Berton (1 stella Michelin), chef del ristorante Berton di Milano.
  • Lunedì 25 Aprile, al ristorante Villa Fiordaliso (Gardone Riviera, Bs) scende in campo lo chef Andrea Aprea (1 stella Michelin), del ristorante Vun di Milano.
  • Martedì 26 Aprile, all’Hotel Regina Adelaide (Garda, Vr) cucineranno gli ospiti internazionali di questa edizione: la coppia Valentino Palmisano e Kido Toshimizu, ditettamente dal Ritz-Carlton di Kyoto, in Giappone.
  • Mercoledì 27 Aprile, La Casa degli Spiriti (Costermano, Vr) farà da teatro al gran finale, in cui il Dream Team Lake Garda, composto dai top chef del Garda, giocherà in casa per interpretare i prodotti del proprio territorio di origine.

Fish & Chef quest’anno non sarà solo sulla terraferma, ma spiccherà anche il volo: grazie ad una speciale partnership con Air Dolomiti, dal 21 Aprile al 5 Maggio saliranno a bordo i piatti legati alla manifestazione e i vini del Consorzio Tutela del Vino Custoza DOC.

Ed è proprio con una degustazione di Custoza, guidata dal Consorzio, che inizia la parte da gustare di questa giornata di presentazione, ospitata dal ristorante Il Desco (1 stella Michelin), in pieno centro storico a Verona. Abbiamo avuto modo di assaggiare le vecchie annate di questo vino bianco, tipico delle colline tra Verona e il Lago di Garda. Il tutto accompagnato da piccole tartare di pesce di lago. Quella trota col cioccolato bianco penso che non la scorderò mai.Fish&Chef tartareAlla degustazione è seguito un pranzo a sei mani. A coccolarci c’erano Matteo Rizzo, padrone di casa e chef de Il Desco, Leandro Luppi, chef del ristante Vecchia Malcesine, e Andrea Costantini, chef del ristorante Regio Patio (Hotel Regina Adelaide di Garda). Il vino è sempre stato curato dal Consorzio Tutela del Vino Custoza DOC, mentre il pane è quello di Renato Bosco (per saperne di più, qui trovate la mia recensione sul sulla sua pizzeria Saporè, una delle più famose di Verona).

Fish6Chef chef
Nella foto, da sinistra: Leandro Luppi, Matteo Rizzo, Andrea Costantini

L’antipasto è un Lavarello alla Puttanesca, creato dallo chef Leandro Luppi, che si è rivelato simpaticissimo, oltre che bravissimo. Con la marinatura il lavarello ha raggiunto una consistenza bella e densa, molto piacevole al palato. È accompagnato da “un’idea di puttanesca”: pesto di pomodoro, pomodoro confit, basilico in forma di pesto e di foglia, origano, crema d’aglio, olive e burrata. In un aggettivo: squisito. Processed with VSCOcam with hb2 preset

A seguire, lo chef Andrea Costantini ci ha servito “La Lasagna nel Tortello”: tre tortelli di pasta fresca accompagnati da ragù e sfoglie di parmigiano, nati dalla volontà di riproporre la classica lasagna, ma in una forma inusuale. Fish&Chef lasagna nel tortello

È ancora Leandro Luppi a proporci l’ultimo piatto della degustazione: salmerino, spaghetti, aglio, olio e peperoncino. Il lavarello viene cotto immerso nell’aglio, olio e peperoncino e “naturalmente, con l’aglio olio e peperoncino ci vanno gli spaghetti. Quindi abbiamo fatto gli spaghetti dritti, che nascono dritti e muoiono storti, normalmente, ma questa volta nascono dritti e muoiono dritti!” (cit. Leandro Luppi). Ah, c’è anche un peperone, un pomodori confit e dei fagiolini. È un piatto molto particolare e mai mi sarei aspettata di vedere degli spaghetti così. Buono, ma astenersi conservatori.Processed with VSCOcam with hb2 preset

Il dolce è uno dei cavalli di battaglia de il Desco: sapori di un tiramisù alle spezie. Ovvero la rivisitazione di un tiramisù più estrema ma, allo stesso tempo, più buona che io abbia mai mangiato. Lo chef Matteo Rizzo ci ha raccontato che il tiramisù è il suo dolce preferito in assoluto, ed è stato proprio questo amore a spingerlo a ricercare una forma nuova di proporlo, destrutturandolo in un biscotto croccante alla nocciola e caffè con gelato di mascarpone a parte, ma mantenendo allo stesso tempo intatti i sapori, con l’aggiunta di polvere di spezie orientali. A vederlo, vi sfido a dire che è un tiramisù, ma il sapore è sorprendentemente inconfondibile. Fish&Chef tiramisù alle spezie

Con un paio di coccole dolci e i caffè, il pranzo di presentazione è finito, lasciando moltissimo entusiasmo. Io sicuramente non mancherò tra le strade di Garda, visto il mio grandissimo amore per tutto quello che è street. Per le cene stellate, devo ancora decidere da chi farmi sedurre…ho ancora più di un mese per pensarci! Comunque vada, ci vediamo da qualche parte sulle rive del mio Lago di Garda! Vi aspetto.

p.s. Sì, al Desco ci devo tornare in missione Bibi Advisor ufficiale, solo quel tiramisù è bastato per accendere in me la curiosità di assaggiare cosa questo famoso ristorante ha da proporre.

 

Al prossimo assaggio,

Bibi

 

 

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Brunch: Buns Gourmet Burgers | Verona

5 Gennaio 2016
Bibi Advisor

foto 03-01-16, 12 34 15Quello di Buns Gourmet Burgers è il primo e, probabilmente, il più famoso brunch di Verona. Il locale non è aperto da molto, un anno e qualche mese circa, ma è stato l’apripista della grande (anche troppo grande) tendenza della città in fatto di hamburgerie, prima, e di brunch, poi. Noi gente di marketing lo chiamiamo “benchmark”, tutte le volte che mangio un hamburger in qualche posto nuovo, mi viene posta sempre la stessa domanda: “ma è più buono di quello di Buns?”.

Sono stata diverse volte a mangiare in questo locale, sia di sera che al brunch (è stato il primo del 2016!), e quello che colpisce prima di tutto è l’età media della gestione: sono tutti ragazzi giovani e giovanissimi, sia in sala che in cucina. La freschezza traspare in tutto, dall’atmosfera informale agli arredi “molto Pinterest” (definizione proprio di gergo architettonico stretto). Non è il classico locale che vuole essere trendy a tutti i costi, la grande predominanza del bianco e del legno lo rendono molto caldo e accogliente. Sostanzialmente, è impossibile non essere a proprio agio, a tutte le età.Foto 03-01-16, 12 31 35In questo articolo voglio parlarvi di uno dei loro pasti di punta, il brunch, che da Buns viene servito solo la domenica, dalle 11 alle 15, e costa 15€ a persona.

Appena accomodati al tavolo vi verrà consegnato il menù e un piccolo foglio in cui annotare la comanda sbarrando le caselline relative ai piatti scelti. Oltre alla parte alla carta, c’è un piccolo ma ben fornito buffet dove potersi servire con acqua, vari succhi di frutta, yogurt, cereali, frutti rossi freschi, frutta secca, muesli e hummus di ceci. La caffetteria calda, invece, va ordinata al momento della consegna della comanda.Buns Brunch 2Si possono scegliere tre portate principali (questo menù vale per quando sono andata io, a inizio gennaio 2016, ma è soggetto a variazioni per seguire la stagionalità):

  • Hamburger di carne con bacon, rucola e cream cheese all’erba cipollina;
  • Uova strapazzate e bacon croccante;
  • Burger vegano: falafel di ceci speziato, mayo vegana al limone ed erba cipollina, pomodoro e misticanza.

I contorni, invece, sono quattro e se ne possono scegliere due:

  • Pancake alla banana vegan con sciroppo d’acero;
  • Sandwich al formaggio;
  • Patate gialle con la buccia aromatizzate alla paprika;
  • Patatine sweet and savour, ovvero stick di patate dolci (quelle arancioni) fritte.

Sono quattro anche i dolci:

  • Cheesecake all’italiana;
  • Torta veg al cocco;
  • Brownies veg al cioccolato;
  •  Muffin pere e mandorle.

Ok, le liste sono finite, veniamo a quello che ho mangiato. La mia scelta è ricaduta sul burger vegano, accompagnato dai pancake e dalle patatine sweet and savour, come dolce la torta veg al cocco.Buns Brunch 3Comincio col dire che l’hamburger era buonissimo, senza dubbio il miglior hamburger vegano che io abbia mai mangiato, e batte anche tutti i suoi “fratelli di menù” in casa Buns. Mi voglio soffermare anche sul pane, o meglio, sul bun (da cui il locale poi prende anche il nome). È una ricetta del locale, perfezionata in casa e poi commissionata ad un fornaio di Verona che lo consegna fresco ogni mattina. La qualità della panificazione si sente, è croccantissimo fuori e morbido dentro, il contenitore perfetto per il falafel speziato, la mayo e la verdura. Un matrimonio davvero ben riuscito, nella sua estrema semplicità. La dimensione dei bun del brunch (se non sbaglio) è ridotta rispetto a quella degli altri pasti, ma è meglio così, non si riuscirebbe a mangiare tutto altrimenti!Buns Brunch Burger VeganoBuoni anche i bastoncini di patata dolce fritta, ma non posso dire la stessa cosa dei pancake di banana, purtroppo. La mia compagna di tavolo ha così commentato: “non so se il problema è che sono crudi, o se proprio non mi piacciono”. Ho avuto anche io lo stesso problema. La porzione è composta da due piccoli pancake, di cui uno era cotto in maniera uniforme ed era buono, mentre l’altro è arrivato con l’interno completamente crudo. Non umido, proprio crudo, l’ho tagliato ed è fuoriuscito l’impasto ancora liquido. Un vero peccato!

Altro problema di “crudezza” l’ho riscontrato con la torta al cocco. Essendomi dilettata spesso in passato nella preparazione di dolci, anche vegan, so che nelle torte “senza” il problema di avere il centro della torta non ben cotto è molto comune. Mi sono limitata a tagliare il cuore della fetta di torta e mangiare il resto. Il gusto era comunque davvero buono, molto leggero e saporito.

Avendo la mania di mangiare (anche) nel piatto degli altri, ho voluto riassaggiare sia le patate gialle alla paprika che la cheesecake all’italiana. Le avevo già mangiate tempo prima ad un brunch in primavera e sono state una piacevole riconferma.

Nonostante questi piccoli inconvenienti, è stato un bel brunch, il livello del cibo in generale è piuttosto alto e mi sento di consigliarlo vivamente a chiunque sia in zona e abbia voglia di prendersi una domenica mattina estremamente comoda. Siete a due passi da Ponte Pietra, la mia zona di Verona preferita, già che ci siete, dopo aver mangiato, fatevi una passeggiata lungo il fiume e nel cuore del centro città, arrivando da una direzione insolita. In gruppo o in coppia, posso assicurarvi che non ve ne pentirete.

Buns Gourmet Burgers è a Verona, in Via Interrato Acqua Morta 88/A. Il brunch è servito tutte le domeniche, dalle ore 11 alle 15. Vista la grande affluenza, vi consiglio sempre di prenotare. 

Al prossimo assaggio,
Bibi

 

Cerchi un altro brunch a Verona, questa volta a base di bagel e club sandwich? Scopri la recensione di Elk Bakery!

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Pizzeria Leon D’Oro | Verona

28 Ottobre 2015
Bibi Advisor

La Pizzeria Leon D’Oro a Verona è una delle più recenti avventure della famiglia Rizzo, che negli anni ha collezionato un successo gastronomico dietro l’altro, dove il più famoso è sicuramente “Il Desco”,  avviato dallo chef stellato Elia Rizzo, oggi aiutato in sala e in cucina dal figlio Mattia. A seguire direttamente la Pizzeria Leon D’Oro troviamo sempre uno dei figli di Elia, Pietro, mio coetaneo e compagno di liceo, anche se in sezioni diverse. Ed è stato proprio in occasione di una rimpatriata tra compagni di scuola che ho avuto il piacere di riscoprire questo locale in pienissimo centro città.

Pizzeria Leon D'Oro Verona Esterno
Foto della Pizzeria Leon D’Oro

Prima ancora del cibo, a colpire è la location: a due passi dall’Arena si apre un giardino esterno, illuminato con tanta cura da essere un meraviglioso biglietto da visita sia in inverno, quando se ne può ammirare l’ampio respiro, che in estate, quando invece ad accogliervi saranno i numerosi tavoli e l’atmosfera vivace tipica delle serate più calde.

Il locale è ospitato in un palazzo dell’Ottocento, all’interno gli arredi sono più moderni ma comunque molto caldi e accoglienti. Una chicca sono i quadri fatti realizzare a mano da una ragazza di Verona, io ho passato metà della serata (quando non ero impegnata a mangiare) a leggere tutte le scritte, le citazioni e le riflessioni. L’ho trovato un modo davvero elegante e originale di impreziosire le pareti della sala.

Pizzeria Leon D'oro Quadro

Ma cominciamo a parlare di cibo. Ovviamente, il piatto forte è uno: la pizza! Nessun ingrediente della preparazione è lasciato al caso. La farina per la pasta è ottenuta macinando a pietra grano 100% italiano e mantiene intatti fibre, enzimi e sali minerali. L’impasto viene lasciato maturare per 48 ore e lievitare per 6 ore, tutto a temperatura controllata. Si ottiene una base leggerissima, digeribile e particolarmente croccante. Per quanto riguarda gli ingredienti per le farciture, sono tutti di provenienza italiana, con particolare attenzione alle eccellenze del territorio veronese.

Con una presentazione così, le aspettative sul gusto saranno altissime…e, fidatevi, non verrano assolutamente deluse! In generale è una pizza che consiglio a chiunque ami l’impasto abbastanza sottile e croccante, con un buon bordo morbido ma assolutamente non gommoso, molto diverso da quello tipico napoletano!

Prima di iniziare con le pizze, voglio consigliarvi cosa ordinare da bere: la birra Charlotte, in particolare la Acapulco Summer Ale, non pastorizzata e non filtrata.  È una birra bionda, leggera e rinfrescante, dai sapori un po’ esotici. Io me ne sono completamente innamorata, consiglio a tutti almeno una volta di provarla!Pizzeria Leon D'Oro Birra Charlotte

Va bene, adesso possiamo parlare di cose da mangiare. Ed ecco a voi una carrellata di tutte le pizze che ho avuto modo di assaggiare nelle mie (2) visite:

Iniziamo con la mia preferita: la Bufala 2020. È una pizza speciale fuori menù, con pomodoro, pomodorini confit, mozzarella di bufala in uscita, abbondante basilico e un giro d’olio. Ha tutti i sapori, i profumi e, ovviamente, i colori della nostra bellissima Italia!Pizzeria Leon D'Oro Bufala 2020

L’altra pizza fuori menù è per gli amanti del pesce e dei sapori delicatissimi: base bianca, pomodorini, formaggio spalmabile e salmone affumicato.Pizzeria Leon D'Oro Pizza Salmone

Alla Pizzeria Leon D’Oro c’è anche un’opzione per i nostri amici vegani, dai sapori pieni e decisi: una pizza rossa senza mozzarella (ovviamente!), con cipolla rossa, carciofini, olive taggiasche, pomodorini confit e basilico.Pizzeria Leon D'Oro Pizza Mediterranea

Alla cena di classe avevo assaggiato anche una fettina della pizza crudo e burrata e me ne ero completamente innamorata, così la seconda volta che sono stata a cena ho praticamente costretto chi era con me ad ordinarla, in modo da poterne mangiare metà e metà, ma non preoccupatevi, la scelta (per quanto forzata) ha portato ad una mini degustazione davvero interessante. Se della Bufala 2020 ho già parlato prima, della Crudo e Burrata posso dire che la base croccantissima si sposa alla perfezione con i due ingredienti principali, entrambi serviti in uscita. La burrata è morbida e fresca, mentre il crudo è dolcissimo e tagliato sottile sottile, tanto da sciogliersi in bocca. Che dire, un’accoppiata bomba.Pizzeria Leon D'Oro Bufala 2020 Crudo Burrata

Tenersi un posticino per il dolce è d’obbligo, sono tutti preparati in casa con la massima cura. Sono talmente buoni che sconsiglio vivamente di ordinarne uno da dividere…finireste solo per litigarvi l’ultimo pezzettino (e ve lo dico perché è successo davvero!).

Io ho assaggiato: la torta di mele calda con crema alla vaniglia, senza ombra di dubbio una delle migliori (se non la migliore) torta di mele che io abbia mai mangiato.Pizzeria Leon D'Oro Torta di Mele

…e il tiramisù, composto espresso direttamente nel piatto. Non ho nemmeno fatto in tempo a fotografarlo tutto intero, questo la dice lunga su quanto sia irresistibile!Pizzeria Leon D'Oro Tiramisù

Dopo tutto questo parlare di sapori, una menzione speciale va fatta anche allo staff, sono tutti ragazzi giovanissimi, simpatici, cordiali e molto attenti.

In un momento storico in cui le pizze gourmet sembrano spopolare, la Pizzeria Leon D’Oro ha una proposta decisamente più “classica”, ma non per questo scontata. Anzi, un ritorno alla tradizione, ai sapori semplici, agli accostamenti senza voli pindarici è certamente apprezzabile. La ricerca c’è e sta a monte della proposta, si concretizza nella cura con cui ogni ingrediente viene scelto e la si sperimenta direttamente, morso dopo morso.

La Pizzeria Leon D’oro è in Via Pallone 10/A a Verona. È aperta tutti i giorni sia a pranzo (tranne il mercoledì) che a cena. 

 

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Voto: 9+

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Brunch: Elk Bakery | Verona

8 Settembre 2015
Bibi Advisor

Weekend, ore 12. Troppo presto per mangiare, troppo tardi per fare colazione. La soluzione? Il brunch!

Nel giro di pochissimo tempo è diventato il mio pasto preferito del fine settimana, con quel connubio di dolce e salato declinato in tante sfiziose versioni, che trasporta subito in un clima rilassato e vacanziero. Sono stata in molti locali a provarlo, così ho deciso di aprire una rubrica dedicata!

Il brunch è da sempre molto diffuso nei paesi americani e ultimamente sta prendendo sempre più piede anche in Italia (grazie globalizzazione!). Il primo ho avuto modo di assaggiarlo nella mia città natale, Verona, alla Elk Bakery, un locale di recente apertura poco fuori dal centro storico.
Brunch Elk BagelsL’ispirazione americana non si vede solo nel nome, ma anche nell’arredamento e allestimento del locale, in cui si respira un’aria molto moderna, vicina allo stile Starbucks ma decisamente più raffinata. Appena seduta al tavolo con le mie amiche, abbiamo avuto tutte lo stesso pensiero: “Sembra un po’ di stare in un telefilm americano!”.

Sono stata due volte da Elk a fare il brunch, ma la formula non è cambiata: menù fisso di 3 portate con due varianti di prezzo (15€ e 18€), in base alla portata principale scelta.

Si inizia con un “dolce benvenuto”, così come lo definiscono loro: una piccola porzione di yogurt con cereali. La prima volta ci è stato servito con l’aggiunta di brownies sbriciolati, la seconda con della frutta fresca.Brunch Elk Yogurt 2

Brunch Elk Yogurt 1

Passiamo alla portata principale: il bagel! Mi riprometto sempre di mangiare cose diverse quando torno due volte nello stesso posto, ma questa volta non ho tenuto fede alla mia promessa. Ho mangiato per due volte il Lakers, perché fin dal primo assaggio mi ha conquistata! È un bagel ai cereali con prosciutto cotto, bacon croccante, avocado e maionese. Veramente buonissimo, lo consiglio a tutti. Ogni portata principale è servita con un contorno a scelta tra patata al cartoccio cotta in forno, patate arrosto e patate arrosto con formaggio.Brunch Elk Bagel Lakers1

Brunch Elk Bagel Lakers 3

La seconda volta ho avuto modo di assaggiare anche il bagel vegetariano, con hummus, zucchine grigliate, pinoli, vinagrette di olive nere e pomodori secchi. Anche questo molto buono e soprattutto saporito.Brunch Elk Bagel Vegetariano

Passiamo ai dolci: se ne può scegliere uno tra brownie, coockie o una fetta di banana bread (un plum cake alla banana). Ho avuto modo di assaggiarli tutti e il mio preferito è il banana bread, anche se solitamente non è un dolce che mi piace (non amo la banana cotta), quello di Elk è molto piacevole, con la sua consistenza non secca e il sapore leggermente speziato.Brunch Elk Dolci

Brunch Elk banana bread

Cosa si beve? Succo d’arancia e caffè americano in full refill, ovvero è possibile ordinarli più volte senza sovrapprezzo.

Trovo che il brunch sia un ottimo modo per entrare in contatto con la filosofia di Elk e iniziare ad assaggiare la loro cucina. Il locale propone molti altri piatti e dolci provenienti dalla tradizione americana ed anglosassione, che personalmente non ho ancora assaggiato, ma rimedierò il prima possibile!

Elk Bakery è a Verona in Via IV Novembre, 1A, il brunch è servito tutti i sabati e le domeniche dalle 11.00 alle 15.00, vi consiglio di prenotare (anche mandando un messaggio su whatsapp) in quanto il locale è sempre molto affollato!

Al prossimo assaggio,

Bibi

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L’Hamburgheria di Eataly | Verona

21 Luglio 2015
Bibi Advisor

Hamburgeria Eataly Verona 2

Di nuovo un’hamburgheria Bibi? Sì. Questa volta siamo a Verona, precisamente all’Hamburgheria del colosso della ristorazione Eataly.

Era la sera del concerto dei Mumford and Sons (sì, ci ho messo un bel po’ a scrivere questa recensione!) e cercavamo un posticino vicino all’Arena di Verona per mangiare in velocità prima dell’inizio della serata. Sarò sincera, avevo sentito così tante opinioni contrastanti su questo posto che avevo deciso di non provarlo proprio, dando la precedenza ad altri posti più “raccomandati”, ma grazie alla perseveranza di Ale (che c’era già stato) ho deciso di provare.

Il locale è molto carino, non eccessivamente grande e arredato molto bene. Si vede che è una versione “upper class” del fast food. La modalità è molto semplice: si sceglie il panino, si va alla cassa ad ordinare (se avete la tessera dell’università, mostratela! Agli studenti è riservato uno sconto del 10%), viene consegnato un cercapersone che vibra quando l’ordine è pronto e lo si va a ritirare direttamente dalla finestrella della cucina.

Il menù è decisamente vasto, comprende sia hamburger tradizionali che vegetariani e alcune proposte alternative. La cosa veramente interessante è l’utilizzo di alcuni presidi Slow Food come materie prime dei panini. Da socia, non posso che apprezzare.

Ma cosa abbiamo mangiato noi?

Nonostante la mia avversione per la carne macinata, ho preso un classicissimo cheeseburger. Tutti i menù vengono serviti con le patatine, salse a scelta e una bibita. Il panino non è grandissimo (meglio!) e si fa mangiare senza problemi. Si percepisce nettamente la qualità superiore degli ingredienti e la preparazione espressa. Tutta un’altra storia rispetto agli hamburger da fast food. E la cosa ironica è che l’hamburgeria di Eataly a Verona ha Burger King proprio a pochissimi passi.

Hamburgeria Eataly Verona 3Hamburgeria Eataly Verona Hamburger

Ale invece ha optato per l’hot dog. Non l’ho assaggiato, ma a lui è piaciuto molto, e mi fido del suo giudizio. Da questa foto si vede forse meglio, le patatine sono veramente tantissime!!

Hamburgeria Eataly Verona Hot Dog

Nel complesso posso dire di essermi ricreduta, sono stata contenta di aver sperimentato un posto nuovo nonostante le tante opinioni discordanti che avevo sentito. Il locale era pieno, soprattutto di giovani e ragazzi, e non posso che dirmi felice di vedere così tanta gente disposta a pagare un pochino di più (per un menù completo siamo intorno ai 10/15 euro) per consumare dei prodotti di qualità.

Insomma, se siete dalle parti del centro di Verona e cercate un posticino dove mangiare qualcosa al volo (sono molto veloci!) ma che sia anche buono, ve lo consiglio sicuramente!

p.s. C’è anche una piccola zona allestita con dei giochi per i bambini. Per la completezza della recensione, il nostro Ale si è offerto di testare l’efficacia dei giochi proposti. Hamburgeria Eataly Verona Ale che gioca

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Voto: 8

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Foto bonus: non potendo fare il selfie di rito con i cuochi, l’ho fatto con chi questo posto me l’ha fatto rivalutare. Foto brutta, mossa, sfuocata, ma molto simbolica. Grazie Ale!

Hamburgeria Eataly Verona Bibiadvisor e Ale

 

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Saporè | San Martino Buon Albergo (Verona)

3 Giugno 2015
Bibi Advisor

Dopo aver assaggiato la pizza di Renato Bosco al Pizzacaffè La Torre non potevo non andare a trovarlo nella sua vera casa: il Saporè di San Martino Buon Albergo.
Ho avuto l’occasione di provare la pizza del Saporè in un momento molto speciale, la serata di degustazione in collaborazione con Slowfood: il menù prevedeva l’assaggio di cinque pizze nelle quali sono stati inseriti vari presidi Slowfood e infine un dolce artigianale.

Saporè Renato Bosco menù slow food

Ma procediamo con ordine.

La serata (completamente sold out!) è iniziata con l’accoglienza del “padrone di casa”, lo chef Renato Bosco e di Antonella, fiduciaria della condotta Slow Food di Verona, che ci hanno spiegato lo spirito con cui Renato prepara le sue pizze e la storia della loro collaborazione, ormai di vecchia data!

Saporè Renato Bosco
Ecco Renato che ci spiega il menù della serata!

La cena è iniziata con un quadrato di pizza chiamato “doppio crunch” (due impasti croccanti sovrapposti “a panino”) farcito con crema di pisello verdone nano di Colognola, Stracon Veronese e scaglie di Monte Veronse dop d’allevo…molto croccante e molto gustoso! Il formaggio Stracon filante si abbinava perfettamente alla crema di piselli. Non poteva esserci un inizio migliore!

Saporè Renato Bosco Doppio Crunch

La degustazione è seguita con il classico crunch di pizza margherita (che avevo già assaggiato al La Torre). È stato bellissimo poterlo mangiare di nuovo: il pomodoro aveva un gusto molto intenso che non sovrastava però la mozzarella e l’aroma della pasta, sempre croccante. Il pomodorino confit e il basilico posti sopra hanno completato il tutto dandogli un ulteriore tocco di dolcezza (e di italianità). Sempre e per sempre buonissimo (potrei azzardare che tra tutte le proposte, questa rimane sempre la mia preferita…è stato amore al primo morso!).

Saporè Renato Bosco Crunch pizza margherita3Saporè Renato Bosco Crunch pizza margherita

L’idrolisi degli amidi con porri caramellati e Stortina veronese (uno dei miei presidi Slow Food preferiti!) è stata la terza pizza che ho assaggiato e mi ha sorpreso molto, è sorto spontaneo il commento “la pizza senza lievito di Renato è più lievitata della mia col lievito di birra!”.
Questa, come ci hanno esaustivamente spiegato i ragazzi dello staff Saporè, è una pizza molto particolare perché non contiene alcun tipo di lievito ma la lievitazione è dovuta a delle reazioni chimiche tra acqua e grano spezzato. Molto buona e molto digeribile, non ha nulla da invidiare alla pizza classica. I porri caramellati erano dolci e bilanciavano in modo eccelso la leggera piccantezza della Stortina veronese (un piccolo salame).

Saporè Renato Bosco Pizza senza lievito porri e storina
Arriviamo ora al motivo principale della mia visita, la famosa Aria di Pane, di cui ho sempre sentito parlare benissimo. Ho avuto l’occasione di assaggiarla in due varianti:
La prima è stata l’aria di pane classica con burrata e crudo di Soave aggiunti dopo cottura, o come mi piace chiamarla: “La Regina”.

Saporè Renato Bosco Aria di Pane Crudo Burrata

L’aria è una pizza non pizza, molto morbida, alta e più simile a una focaccia. Al primo morso mi sono innamorata! La pasta morbida si sposava divinamente con la scioglievolezza del crudo e con la burrata colata sopra.

Saporè Renato Bosco Aria di Pane Crudo Burrata fetta

La seconda aria di pane era imbottita con frittata agli asparagi verdi di Mambrotta e Monte dop, con una riduzione di olive taggiasche. Quest’aria, sempre divina, era più fragrante rispetto alla precedente. La farcitura particolare è risultata molto armoniosa, tanto da permettere di percepire ad ogni morso i singoli ingredienti. Super!

Saporè Renato Bosco Aria di Pane
Dulcis in fundo…il lievitato con canditi accompagnato da gelato artigianale alla vaniglia e fragole, anche su questo nulla da dire, è stato un tocco di dolcezza e freschezza perfetto per finire la serata!

Saporè Renato Bosco lievitato dolce con gelato
Anche il caffè non è stato lasciato al caso, ma è frutto della ricerca di Renato Bosco che offre ai suoi ospiti il caffè della torrefazione Giamaica di Verona.
Il costo della serata è stato di 25 euro per i soci Slowfood e di 28 per i non soci, prezzo assolutamente giusto vista la qualità e la quantità dei piatti proposti.
P.S. Se volete provare la pizza del Saporè ricordatevi di prenotare con qualche giorno di anticipo, perché anche nei giorni feriali il locale risulta sempre pieno. Normalmente si spendono sui 25 euro per fare una degustazione accompagnata da un’ottima birra artigianale e un caffé.


Che dire, è stata una serata perfetta, un tripudio di sapori, colori, storie ed emozioni…per dirla come l’ho detta a tavola: “questa pizza è così buona che ti fa venire voglia di abbracciare le persone”. Non trovo ancora un modo più efficace per descriverla.

Grazie mille, Renato! Tutto quello che offri è di straordinaria qualità. Ad ogni piatto si percepisce la tua passione e la tua continua ricerca…la definizione di Pizzaricercatore di materie prime ti calza a pennello!

Saporè Renato Bosco Bibi Advisor Bianca Giarola
Foto con Renato…rubata a fine serata!

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Voto: rullo di tamburi….volevo mettere 9, perché si può sempre migliorare…ma dopo aver conosciuto di persona Renato, posso dire che si merita davvero il primo 10 della storia di Bibi Advisor!

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Grazie ad Anna che ha collaborato alla stesura del post, a Sonia che ci ha accompagnate e ad Antonella di Slow Food, senza cui questo incontro non sarebbe mai stato possibile.

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Pizzacaffé La Torre #1 | Verona

2 Aprile 2015
Bibi Advisor

pizza caffe la torre

Poche cose mi piacciono al mondo come la pizza fatta bene, e quella del Pizzacaffè La Torre #1 in un solo morso ha scalato la mia personale classifica, posizionandosi in un più che meritato primo posto.
È quel genere di pizza che quando la addenti ti strappa un sospiro di piacere e ti fa dimenticare tutte le altre pizze “al taglio” che hai mangiato in vita tua.

Ma andiamo con ordine senza farci prendere da troppi orgasmi culinari.
È stata Anna a portarmi (insieme a Laura) a pranzo in questo posticino, situato a pochissimi passi da Piazza Bra, ma in una via decisamente fuori dalle classiche mete turistiche di Verona.
Il locale è all’interno di una piccola torre (da cui il nome) e dentro è, se possibile, ancora più piccolo (ma nella bella stagione ci sono dei tavolini per mangiare all’esterno)!
I posti a sedere sono davvero pochi, ma noi siamo state fortunate perché si è subito liberato un tavolo. L’arredamento del locale è veramente bello, la cura ai dettagli è massima: tutto è realizzato in legno, e il contrasto con il bancone in vetro crea l’effetto di un design ricercato ma senza tante pretese di stupire.
C’è anche una stanzetta con due soli tavolini, in cui l’atmosfera è ancora più particolare.

Interno Pizza Cafè la Torre Verona

La prima cosa che si nota nell’entrare non è il design del locale ma il bancone coperto di pizze, colorate e profumatissime. I gusti non sono i soliti classici, ma sono davvero creativi e l’acquolina in bocca inizia nel momento in cui si scoprono le diverse versioni di questa pizza.
Volendo assaggiare più sapori possibili, abbiamo preso tre tranci diversi: uno margherita (come ho già detto, è il mio personale “test della pizza”…se riesce a distinguersi quella allora sì che è veramente buona)

Margherita Pizza Caffè la Torre

uno con erbette, scamorza, porri e mandorle,

Erbette Scamorza Porri e Mandorle Pizza Caffè la Torre
e l’altro con zucca, porri e mandorle.

Zucca Porri Mandorle PizzaCaffè la Torre

Ci hanno portato i tre tranci, scaldati al momento, su un tagliere di legno, divisi in pezzi.
Già era bellissima vista sul bancone, ma dopo averla assaggiata è difficile non innamorarsi perdutamente di questa pizza Crunch. Il segreto sta nell’impasto, che contiene lievito madre ed ha un sapore ed una croccantezza unici.
Se vi siete mai chiesti perché la pizza di Renato Bosco è così famosa, vi basterà assaggiarla per capirne immediatamente il motivo. Croccante fuori e soffice dentro: l’interno della pizza è leggerissimo, quasi vuoto. Probabilmente è questo che rende la pizza così digeribile: dimenticatevi di quei pranzi che restano con voi per tre giorni, questa pizza è un piacere non solo per la bocca ma anche per lo stomaco.

Margherita Pizza Caffè la Torre

Ci è piaciuta così tanto che abbiamo deciso di assaggiarne un altro trancio, da dividere in tre. La scelta è stata ardua, ma abbiamo preso la parmigiana di radicchio. È stata la ciliegina sulla torta, con i sapori perfettamente equilibrati ed una consistenza da favola.

Radicchio Pizza Caffè la Torre

Al momento di pagare, una piacevole sorpresa. Abbiamo speso circa 7 euro a persona (compresa una bottiglietta di acqua), un prezzo irrisorio considerando l’estrema qualità di questa pizza e dei suoi ingredienti.
Insomma, bilancio davvero positivo! Torneremo sicuramente al Pizzacaffè La Torre #1, ma non prima di aver provato anche l’altro ristorante di Renato Bosco, il Saporè a San Martino Buon Albergo. Stay tuned!

20150319_142620
Voto: 8 e mezzo.

—
(grazie a Laura per aver collaborato alla stesura del post!)

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Colazione in pigiama da Mc Donald’s

25 Marzo 2015
Bibi Advisor

Mc-Donalds-colazione-in-pigiama

Dopo tanti case study di unconventional marketing letti sui libri, finalmente ho avuto la possibilità di partecipare ad una campagna in prima persona, anche se da “utente” e non da “marketer”.
Di questa colazione in pigiama da Mc Donald’s si è sentito parlare abbastanza, con un sacco di tam tam sui social, in pieno stile flash mob.
Ma non siamo qui ad analizzare una campagna, ma a parlare di com’è stato viverla.

Bene. Inizio col dire che fino a 10 minuti prima di presentarmi in pigiama fuori dal Mc Donald’s della mia città non ero per niente sicura che avrei partecipato davvero. È stata una scelta assolutamente last minute, ho titubato fino all’ultimo ma poi Sonia, una mia compagna di corso, mi ha convinta e siamo andate.
All’inizio eravamo terrorizzate dall’essere le uniche in tutto il fast food ad esserci presentate così, ma già dal parcheggio abbiamo visto persone con pantofole e pantaloni a quadrettoni, così, rassicurate, siamo entrate.
Nel locale non c’era moltissima gente, ma la maggior parte era in tenuta da notte, alcuni anche con pigiami a tutina tutta unita, vestaglia e peluches! Si è creata un’atmosfera veramente “casalinga”, quasi come se fossimo tutti a fare colazione appena svegliati…tanto che ci siamo messi a parlare e scattare foto con persone a caso senza problemi, come se il pigiama avesse annullato il muro della timidezza che spesso ci circonda.

Tra la colazione gratis di oggi e le 24 future (e hanno pure le brioches integrali! Ma sono sicura che se dovessi leggere la lista degli ingredienti potrei trovare qualche sorpresina sgradita), l’adorabile spillina che testimonia il nostro atto di coraggio, le chiacchiere, gli sguardi stupiti delle persone vestite “normali” e i mille selfie, devo dire che è stata un’esperienza più che piacevole, peccato non essere potute rimanere un po’ di più!

Ecco una foto d’esempio fatta con gente che non ho la minima idea di chi sia, scattata con l’immancabile GoPro di Sonia:

IMG-20150324-WA0010

E il selfie di rito:

Foto-24-03-15-09-13-06
…solo per questa volta posso dire: brava Mc Donald’s! #imlovinit

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Peperino Pizza & Grill | Verona

4 Marzo 2015
Bibi Advisor

Pizza Peperino Verona

La Pizzeria Peperino l’ho scoperta da poco, ma ha subito acquistato un valore affettivo di un certo peso.
Ci sono andata la prima volta la sera precedente il mio primissimo esame della laurea specialistica, dopo una giornata di ripasso matto e disperatissimo con due mie compagne di studio: Laura, bresciana d.o.c. e Valeria, di Gaeta, la mia opinion leader quando si parla di “pizza napoletana”.

Di questa pizzeria non ne avevo sentito parlare, avevo solo visto delle foto girare su instagram e l’aspetto della pizza mi ispirava parecchio…così ci siamo fatte convincere e siamo andate.
Il locale dichiara di servire “La vera pizza napoletana STG”, cotta in forno a legna, fatta con tutti ingredienti di primissima scelta, come la mozzarella di bufala campana, olio extravergine di oliva e un impasto con minimo 12 ore di lievitazione. Insomma, tutti i presupposti ci sono.

Ogni volta che vado in una pizzeria “seria” per la prima volta, ordino una pizza margherita, perché non voglio farmi distrarre dai condimenti vari, voglio sentire la vera essenza della pizza. Se qualcosa nella sinergia tra impasto/pomodoro/mozzarella non funziona, non ci sono condimenti extra in grado di salvare la situazione. E, in questo caso, ha funzionato parecchio bene.
Dopo il primo morso ho guardato Valeria che mi ha detto “è lei”. Quindi, popolo della rete, possiamo ufficialmente dire: habemus vera pizza napoletana a Verona!

Come si vede dalla foto la pizza è “piccolina” con un bel bordo alto, l’impasto è sofficissimo e lievitato bene, pomodoro e mozzarella hanno un’acidità ben bilanciata…insomma, è proprio buona!
Non fatevi ingannare dalle dimensioni, sazia parecchio…e nel caso non foste ancora pienissimi, c’è una bella lista dei dolci da cui scegliere.
Noi non ce la siamo sentita di ordinare niente, ma i gentili proprietari hanno deciso di offrirci una porzione da dividere di “Malelingue”: straccetti di pizza fritti e passati nello zucchero e poi guarniti con Nutella.

Malelingue Nutella
Una sola parola per descriverli: divini.

Dicevo che questa pizzeria ha per me un grande valore affettivo…ma più che affettivo direi quasi scaramantico! Infatti sono andata per tre volte con varie persone (delle quali Laura è stata una costante) prima di un esame e il giorno dopo ho (abbiamo) sempre preso 30. E la prova dell’effettivo potere magico di questa pizza sta nel fatto che prima di due esami non siamo andate (di solito non mangio mai pizza più di una volta a settimana) e infatti nessuno ha preso 30.

Potrei stare qui a parlare di pizza, sessione esami e cose fritte per tutto il giorno, ma questo post sta diventando lunghissimo.
Concludendo, da Peperino si mangia una pizza ottima (ho visto passare i piatti di carne e sembrano buonissimi pure quelli!), i prezzi sono assolutamente nella media (margherita 6,5€) ed è pure un locale anche con un design di tutto rispetto.
Se siete in giro per Verona e passate in zona Arena ve lo consiglio davvero.

p.s. leggo sul sito che Peperino è anche a Milano, Pordenone, Trieste e Udine!

Voto: 8+

 

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